Salerno. Un filo rosso potrebbe unire l’omicidio della prostituta ritrovata uccisa a Pagani il 19 agosto scorso e quello delle due donne assassinate tra il 31 dicembre e maggio a Salerno. Per tutti e tre i casi ci sono degli indagati. Ma l’ipotesi dell’omicidio seriale non viene esclusa del tutto dalla Procura di Salerno che ha disposto il prelievo del Dna su Carmine Ferrante, il 36enne di Dragonea di Vietri sul Mare, in carcere per l’assassinio di Nikolova Temenuzhka, la prostituta bulgara conosciuta come Nina e ritrovata senza vita in via Leopardi a Pagani. Un caso che la Procura di Nocera Inferiore e i carabinieri del Reparto Territoriale ritengono circoscritto  ma che è stato rispolverato dalla Procura di Salerno che prova a chiudere il cerchio sulla morte di Alina Roxana Ripa, 34enne romena trovata morta il 31 dicembre in un terreno tra via San Leonardo e la zona industriale; e Mariana Tudor Szekeres, 19enne rumena anch’ella, uccisa a maggio. Le indagini della Squadra Mobile si sono indirizzate sull’ipotesi di una battaglia feroce per il controllo del mercato della prostituzione nella zona tra lo stadio Arechi, via Wenner e la litoranea. Ma la pista non convince del tutto. Nel fascicolo della Procura salernitana c’è il Dna di Gianluca Vitagliano, il camionistadi Battipaglia, in carcere per il tentato omicidio di una prostituta bulgara e ora anche quello di Ferrante, il muratore che si è sempre difeso dall’accusa di aver ucciso Nina pur ammettendo di essere stato un suo cliente. I profili genetici saranno confrontati con quelli isolati dal genetista Ciro Di Nunzio sul corpo delle donne uccise a Salerno. Per il primo omicidio, quello della 34enne Alina, ci sono già due indagati: gli albanesi Ilir Kadiur (35enne irreperibile), e il 25enne Kristian Marku, che sarebbero stati con lei nell’Alfa 147 con cui fu condotta da Casal di Principe a Salerno nella sera della scomparsa. Gli inquirenti non escludono che siano coinvolti anche nella morte di Mariana, ma per adesso le indagini non hanno fornito riscontri. Entrambe furono ritrovate nello stesso appezzamento di terra, entrambe erano scomparse qualche giorno prima e per entrambe non si esclude che siano state uccise altrove e abbandonate nel terreno quando erano già senza vita. Da qui la pista della guerra per il mercato del sesso tra lo Stadio Arechi e la Litornaea. Vittime del mercato del sesso e di protettori spietati. Una tesi che avrà bisogno di molte altre certezze.