“La Corte di Appello di Salerno ha condannato sei medici e undici infermieri per sequestro di persona e altri reati” ai danni di Franco Mastrogiovanni, il maestro elementare di Castelnuovo Cilento morto nel 2009 nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania, dopo essere stato legato mani e piedi per piu’ di tre giorni nel corso di un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Lo annuncia Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti Umani del Senato. “Si tratta di un verdetto importantissimo – aggiunge Manconi – che sanziona comportamenti di inaudita gravità da parte del personale sanitario del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Vallo della Lucania. Il maestro elementare Franco Mastrogiovanni, nell’estate del 2009, fu legato polsi e caviglie per 87 ore a un letto di contenzione”. “Abbandonato e umiliato fino a morirne. Non interessa l’entità della pena a cui sono stati condannati medici e infermieri (questi ultimi assolti in primo grado) ma il fatto che una condanna sia stata inflitta: a conferma che la contenzione meccanica – ha concluso Manconi – è strumento non solo barbarico ma anche crudelmente illegale”.
 Sono state diminuite, invece, le condanne dei medici ed e’ stata revocata loro l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, ordinata in primo grado. “Simbolicamente e’ una sentenza importante perche’ comunque sono stati condannati tutti, tutti riconosciuti responsabili della morte e del sequestro di persona. Non sono d’accordo con l’abbassamento della pena e soprattutto con la revoca dell’interdizione”, commenta Grazia Serra, nipote di Mastrogiovanni.
“La sentenza della Corte d’Appello di Salerno sul caso del professore Franco Mastrogiovanni, morto nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Vallo della Lucania dopo 87 ore di ininterrotta ‘contenzione’, conferma la condanna dei sei medici e sancisce, in riforma della sentenza di primo grado, la condanna anche per gli undici infermieri che ebbero in cura il paziente”. Lo dichiarano Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e del tesoriere Michele Capano, avvocato della sorella di Franco Mastrogiovanni. “Occorre apprezzare il ribaltamento delle valutazioni che il giudice di primo grado del Tribunale di Vallo della Lucania aveva compiuto circa gli infermieri: mentre la sentenza di primo grado aveva assolto questi ultimi ritenendo di non poterli rimproverare per avere ‘ubbidito’ agli ordini dei medici, oggi – per quanto occorra aspettare le motivazioni della sentenza per una valutazione piu’ completa – viene affermato il principio per cui la qualificazione professionale dell’infermiere e la manifesta criminosita’ della condizione a cui era stato ridotto il prof. Franco Mastrogiovanni, impongono di condannare chi ha assistito ed avallato con il suo operato tutto cio’ senza opporvisi”, continuano. “Di fronte allo ‘spaccato’ dei reparti di psichiatria italiani che questo processo rivela, e di fronte al moltiplicarsi dei casi di ‘morte per Tso’ di cui ogni anno si ha notizia, Radicali Italiani si fara’ promotore di un progetto di riforma che preveda un’assistenza legale obbligatoria per i malati che si trovino in queste situazioni e la massima trasparenza delle condizioni di cura all’interno dei reparti, ricordiamo infatti che nel caso del prof. Mastrogiovanni, e in casi analoghi, era stata negata ai familiari la possibilita’ di visita in reparto. Una ‘Legge Mastrogiovanni’, che intendiamo mettere a punto coinvolgendo anche le associazioni impegnate su questo fronte, perche’ non ci siano mai piu’ casi come quello del maestro di Vallo della Lucania”, conclude.