Salerno. Omicidio di Fornelle: la perizia psicologica scagiona Daniela Tura De Marco, figlia della vittima Eugenio, e fidanzata di Luca Gentile, l’assassino. “Un normale rapporto di dipendenza psicologica dovuto a legame affettivo” quello che si era instaurato tra i due giovani, secondo il perito della Procura Antonello Crisci che con la psicologa forense Nicoletta Sansone hanno effettuato una consulenza psicologica sui due fidanzati, voluta dal pm Elena Guarino. Gli accertamenti sui messaggi che si sono scambiati i due prima e dopo il 19 febbraio, giorno in cui Luca Gentile ha accoltellato Eugenio Tura De Marco, il suocero, completeranno il quadro delle responsabilitè per il delitto di Fornelle. Gentile ha sempre sostenuto di aver agito per legittima difesa, ma il sospetto che Daniela Tura De Marco avesse spinto il fidanzato ad uccidere il padre era balenato subito dopo l’omicidio. La perizia depositata al pm alleggerisce la posizione della ragazza, ma non è ancora tramontata l’ipotesi dell’accusa di concorso morale in omicidio. I periti hanno inoltre stabilito che Daniela Tura e Luca Gentile sono entrambi pienamente capaci di intendere e volere, di stare in giudizio e di rendere testimonianza. Ma per i periti non vi è un’influenza patologica della figlia della vittima sul fidanzato. Lui ha sempre affermato di avere agito per legittima difesa, di essere sì andato a casa del sessantenne con l’intenzione di affrontarlo ma di averlo accoltellato solo per paura, quando il carrozziere lo avrebbe bloccato su una sedia con una mano alla gola e un’altra sui genitali, insistendo ancora una volta perché cedesse alle sua avances. Questi approcci avevano deteriorato i rapporti anche perchè Tura De Marco chiedeva al genero di troncare la relazione con la figlia. I due ragazzi ne hanno parlato anche nel giorno dell’omicidio, quando Gentile ha annunciato di voler andare dal suocero per farla finita una volta per tutte.