Firenze. Lo scrittore Roberto Saviano si racconta in un’intervista rilasciata al videoreporter Saverio Tommasi di Fanpage.it. Racconta la sua vita sotto scorta iniziata dieci anni fa e non ancora conclusa. “Tutto deve essere pianificato, la verità è che ti si trasforma il corpo. E hai una sensazione continua, quasi un senso di colpa di essere ancora vivo”. E’ uno dei passaggi in cui Saviano si racconta. “Ricordo dei momenti in cui ero proprio crollato psicologicamente, da chiudere tutto e basta”, ammette lo scrittore, che vive da 10 anni sotto scorta. Saviano ricorda i primi momenti della sua vita cambiata: “la prima volta, fu quando alla stazione di Napoli entrai in pattuglia e mi rassicurarono. Chiesi ‘quanto durerà’, ‘non si preoccupi qualche giorno..,’sono passati dieci anni e mi ricordo sempre quel “non si preoccupi”. Nel video, si ripercorre la vita quotidiana di Saviano, fatta di finti pulsanti dei finestrini in auto, grandi quantità di libri acquistati online o ricevuti per essere recensiti e un’ammissione: “è umano, ma devo ammettere che mi sono strapentito di tutto quello che ho fatto”.