Scafati. Si è sentito male mentre batteva i pugni sul finestrino di quel furgone pirata e discuteva con il passeggero del mezzo. Salvatore Rossi, 76 anni, è morto mezz’ora dopo un tentativo estremo di rianimazione da parte dei medici del 118. Mentre giaceva lì sull’asfalto, il passeggero di quel furgone ha chiuso la barra posteriore del mezzo, è risalito a bordo e, insieme al guidatore, è andato via. Senza prestargli soccorso. E’ questa la ricostruzione che carabinieri e vigili urbani hanno fatto sentendo i primi testimoni e in primis quella donna soccorsa dall’anziano ex carabiniere, componente dell’associazione dei militari in pensione e molto noto a Scafati. Le fasi dell’incidente e quello che è accaduto negli attimi successivi sono l’oggetto della relazione che arriverà domani mattina sulla scrivania del sostituto procuratore Ersilio Capone della Procura di Nocera Inferiore. In base agli esiti delle indagini il pm stabilirà se effettuare l’autopsia sul corpo di Salvatore Rossi, oppure dare il via libera per i funerali. Le indagini, affidate ai carabinieri della tenenza di Scafati, sono tese anche ad identificare automobilista e passeggero di quel mezzo che ha provocato l’incidente con la Opel corsa grigia, guidata dalla donna soccorsa da Rossi. L’ex carabiniere tutte le mattine accompagnava il nipotino alla scuola media di via Martiri d’Ungheria e lo aspettava amorevolmente per portarlo a casa da una delle due figlie, professoressa alla Scuola Media di San Pietro. Un tragitto, quello lungo il quale ha trovato la morte, che faceva quasi tutte le mattine. Stamattina, invece ha interrotto la sua solita routine per soccorrere e aiutare una donna in difficoltà . Si era offerto di accompagnarla dai carabinieri per raccontare quel sopruso. E poi ha cercato di fermare quel mezzo pirata. Il corpo di Salvatore Rossi è ora nell’obitorio dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, in attesa degli esiti delle indagini e dell’identificazione di quelle persone con le quali ha litigato stamattina. Sposato, la moglie gestiva una salumeria in centro fino a qualche anno fa, lascia due figlie affrante e gli amati nipotini. Un esempio anche per loro, tant’è che nella Scuola Media di Via Martiri d’Ungheria la sua foto, insieme ai colleghi dell’arma, è tra quelle appese nei corridoi. Salvatore Rossi è ritratto, infatti, mentre insieme ai colleghi partecipa ad alcune manifestazioni sulla legalità promosse dall’istituto.
Rosaria Federico