Dovranno rispondere di intestazione fittizia di beni, con l’accusa di aver favorito il clan Mallardo, le 24 persone indagate nell’ambito nella nuovo processo istruito davanti all’Undicesima Sezione del Tribunale di Napoli. Secondo il pm della Dda di Napoli, Maria Cristina Ribera, i boss e gregari del clan Mallardo avrebbero intestato ai propri familiari beni mobili ed immobili per sfuggire ad eventuali misure di prevenzione. Tranne Giuliano Amicone, Michele di Nardo, Raffaele Mallardo, Biagio Micillo, Moraca Mauro e Francesco Napolitano, in carcere per altri reati, gli altri soggetti coinvolti sono tutti indagati a piede libero. Si tratta per lo più di familiari di boss e reggenti della cosca giuglianese.
Si tratta di: Giuliano Amicone, Maria Amicone, Anna Cecere, Giuliano Cimmino, Angelo Conte, Maria Cuozzo, Michele Di Nardo, Alessandra Giarraffa, Nicola Iodice, Anthony Mallardo, Antonio Mallardo, Carlo Antonio Mallardo, Maria Domenica Mallardo, Luisa Mallardo, Raffaele Mallardo, Rosa Mallardo, Anna Micillo, Biagio Micillo, Francesco Micillo, Luigi Micillo, Mauro Moraca, Francesco Napolitano, Scotto di Covella e Flora Taglialatela Scafati
Per i magistrati Antimafia, infatti, gli esponenti della camorra giuglianese per sfuggire ad eventuali sequestri avrebbero intestato parte del tesoretto familiare ai parenti, tra cui ci sono quote della società MD Assicurazioni , della Dream House srl, della Di. Ma Group srl, quote di unità immobiliari, appezzamenti di terreno, motocicli, auto, conti correnti bancari ed una barca di di 9 metri
Per la difesa, invece, non sussiste l’ipotesi di intestazione fittizia visto che i soggetti indagati sono quasi tutti familiari di primo grado, tant’è che i beni sequestrati nel corso di altre operazioni sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Con questo nuovo processo, che si aggiunge agli altri che hanno colpito l’ala militare del clan Mallardo, la Dda punta a smantellare il potere economico della cosca conseguito grazie alla compiacenza di insospettabili prestanomi che avrebbero messo a disposizione la ‘faccia pulita’ per creare un impero secondo solo al vecchio clan dei Casalesi.