“Simone ha fatto una figura di m… con quella pistola”, una giovane amica prese in giro il baby pistolero di via Toledo

In attesa dell’udienza di convalida davanti al gip per i due cugini Armando e Simone Rizzo, autori della teatrale “stesa” del 7 ottobre scorso in via Toledo a Napoli emergono altri particolari sul loro arresto. Per il gip Maria Ga­briella Pepe che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, i due hanno una “spiccata propensio­ne al delitto, assenza di alcun freno ini­bitorio e assoluta mancanza di rispetto per le più elementari regole del vivere civile”. Sono dei banditi insomma senza scrupoli. Anche se per la verità gli stessi loro coetanei e amici del Pallonetto di Santa Lucia, inviatati tramite i social ad asssitere alla “stesa”, non la pensano allo steso modo. In modo particolare una ragazza che era stata individuata dai filmati insieme con le altre persone e invitata in caserma dai carabinieri. La ragazza conversando nella sala d’aspetto con un’altra amica, non sapendo di essere intercettata raccontava: “Ci fece ridere tanto, notai Simone sullo scooter con un altro che passavano due, tre volte davanti a noi. Simone caricò la pistola e cercò di sparare ma l’arma si inceppò e noi ci mettemmo a ridere. Io dissi che Simo­ne non era buono nemmeno per spara­re ma venni subito ripresa da persone che erano in piazza in quel momento che mi dissero di stare zitta perché era­no presenti alcuni parenti di Simone. Dopo che la pistola si inceppò Simone, sempre con la pistola in pugno, ripassò davanti a noi, alzò il braccio e fece fuo­co per sette, otto volte. Così io dissi: ‘È uno scemo, ha fatto una figura di mer­da con quella pistola. Finalmente ci è riuscito, non è buono nemmeno a spa­rare, non ha spaventato nessuno’. Infat­ti restammo tutti lì sul posto anche per­ché conoscevamo Simone e non teme­vamo nulla”. L’aspirante baby boss insomma non ci fece una bella figura davanti a spettatori e  smartphone trasformati in telecamere per riprendere la scena.


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