Sorrento. Inchiesta su Villa Igea e sul varco di accesso alla struttura di via Capo. Un autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Sorrento e l’ipotesi che quell’atto sia stato autorizzato senza tener conto di abusi edilizia all’interno del noto albergo. Concluse le indagini per la Procura di Torre Annunziata che ha iscritto nel registro degli indagati l’imprenditrice Carmela Giglio, il geometra Giuseppe Pane e il funzionario comunale Daniele De Stefano. Falso ideologico le accuse per i primi due, mentre De Stefano deve rispondere del reato di falso in atto pubblico. Una vicenda di qualche anno. Carmela Giglio – proprietaria di Villa Igea – chiese l’apertura di un varco di accesso tra la hall e la scala laterale scoperta della struttura. La posizione dell’albergo e i lavori di sostanziale modifica dell’aspetto esterno della struttura imponevano che i proprietari si dotassero di un’autorizzazione paesaggistica comunale. Richiesta che viene presentata dal tecnico di fiducia dei Giglio, Giuseppe Pane, affermando la legittimità urbanistica di villa Igea e delle aree esterne. Ma un vicino presenta un esposto denuncia nel quale ritiene siano stati commessi degli abusi edilizi. Vengono disposti gli accertamenti tecnici e vengono riscontrate alcune irregolarità in difformità a dei permessi a costruire regolarmente richiesti. Queste irregolarità non denunciate e riscontrate hanno fatto ‘invalidare’ la richiesta di autorizzazione paesaggistica. Non controllate dallo stesso Daniele De Stefano, funzionario all’ufficio antiabusivismo del Comune di Sorrento. Nella sua istruttoria non vi sono – secondo la Procura – riferimenti alle irregolarità riscontrate e alle istanze di condono presentate dalla proprietaria. E così passa la richiesta e il 30 dicembre 2014 l’ufficio Paesaggio del Comune rilascia l’autorizzazione paesaggistica senza che ne ricorrano i presupposti. Dalle accuse ora gli indagati dovranno difendersi.