Il racconto dei superstiti sara’ al centro della prossima udienza del processo che vede imputate 15 persone per la morte di 40 pellegrini a bordo di un bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell’A16 Napoli-Canosa. Il pm Cecilia Annecchini, al termine dell’udienza di oggi, ha chiesto di sentire il prossimo 7 dicembre i 4 testimoni che pur essendo sul pullman si salvarono dal volo di 25 metri, riportando ferite gravissime. Tra loro anche Clorinda Iaccarino, che nell’incidente del 28 luglio 2013 perse il marito e le figlie. La sua convalescenza e’ stata lunga e difficile, lei ancora porta i segni di quello schianto. Attraverso le loro testimonianze si cerchera’ di ricostruire gli attimi precedenti alla rottura dell’albero di trasmissione che mise fuori uso il sistema frenante e rese ingovernabile il bus. E si cerchera’ anche di ripercorrere quei minuti, non piu’ di tre secondo i periti, durante i quali l’autista Ciro Lametta, una delle 40 vittime, tento’ disperatamente di fermare il bus senza riuscire a evitare l’impatto con le barriere del viadotto che precipitarono nella scarpata assieme al mezzo. Nell’udienza di oggi e’ stato ascoltato a lungo il responsabile del Ced della Motorizzazione Civile di Napoli dove fu revisionato il pullman. Una testimonianza necessaria a capire come sia stato possibile accedere al sistema informatico e falsificare data ed esito della revisione.