Nel trading non è così impossibile fallire, e una delle cause degli insuccessi è da ricercare nella affannosa voglia di esplorare nuovi mercati, investimenti differenti che possano assicurare profitti migliori. Al contrario, la soluzione migliore per il trader in difficoltà non è quella di cambiare mercato, ma di attendere l’attimo propizio, provando quanto meno a limitare gli investimenti. L’investitore deve quindi smettere i panni del cacciatore seriale di affari, non deve aspettare con ansia gli incroci del sistema stocastico in attesa che si chiuda il gap.
Sono diverse le situazioni in cui sarebbe fondamentale evitare di fare trading, e dipendono sia da fattori interni che da fattori esterni, come illustra una guida sugli investimenti pubblicata recentemente sul sito specializzato in opzioni binarie Eotrading. Abbiamo analizzato al dettaglio i diversi punti trattati da questa guida con l’obiettivo di fornire ai nostri lettori degli elementi utili per conoscere ulteriormente il settore del Forex, un segmento che gode di diversi estimatori e utenti in Campania.
In una scala di valori, possiamo valutare al top quegli investimenti che, dopo un’attenta analisi dai grafici di riferimento, letteralmente “assalgono” l’investitore. Il trading spesso si definisce come un business di “pattern recognition”, che si sofferma su set up ponderati e incentrati sulle probabilità più alte, e non su programmazioni a breve termine. È positivo trascorrere giorni preziosi nell’analisi di potenziali investimenti.
Se poi il trader ha trovato un ottimo set up, non sempre è consigliabile gettarsi a capofitto in quel mercato. In alcuni casi è infatti complicato trovare costi ragionevoli per uno stop loss, oppure è necessario settarlo dopo un periodo determinato di tempo. A queste condizioni, non è conveniente intraprendere quel trade visto che il livello di rischio è troppo basso. I neofiti, invece, temporeggiano fino ad individuare un profitto potenzialmente alto, ma in questo modo non si evidenzia l’importanza dell’identificazione di un primo livello di stop loss, poiché non si è cercata in maniera analitica un’area da cui trarre profitto.
Spesso è inoltre consigliabile analizzare come agisce un sistema di trading, e se riporta anche un sistema di ricerca trend in grado di individuare l’attimo giusto per agire. Qualora il trader ottenga risposte adeguate, conosce adeguatamente il contesto di mercato in cui opera il suo sistema, e nel caso in cui il mercato non riesca a supportare adeguatamente le premesse del suddetto sistema, è possibile uscire dal campo.

Se poi il trader ha terminato un percorso di investimento con il segno meno e pensa ad aumentare la grandezza dell’investimento per compensare le perdite del passato, è preferibile allontanarsi dal pc perché si da precedenza all’aspetto emotivo, ed una ricapitalizzazione probabilmente porterà al fallimento.
Il trader deve poi valutare la relatività dei termini “alto” e “basso” perché solitamente basati sulle valutazioni a freddo. È infatti probabile che anche i trend al rialzo possano prolungarsi per diversi mesi. Questo caso riguarda essenzialmente i trader che si affidano agli oscillatori, e che quindi decidono dove investire sulla base dei campi di “iperacquisto” e “ipervendita”. Molto spesso, però, l’iperacquisto segnala una tendenza molto forte, a cui succederà probabilmente una conseguente inversione a breve termine.
Per il trader è pericoloso inserirsi in un campo solo in un momento successivo. Scegliere una trade significa posizionare una sosta troppo lontana con rischi troppo bassi. Le scelte talvolta sottendono obiettivi di profittabilità più ampi che non comportano vantaggi. Il trader esperto non ha necessità di inseguire compravendite, può trovare nuovi setup, ma non gli ritornano indietro gli investimenti sbagliati.