Vertenza Almaviva, indetto lo sciopero per giovedì per evitare la chiusura delle sedi di Napoli e Roma

Napoli. “L’azienda ritiri subito le procedure di chiusura sedi di Roma e Napoli”. Questa la richiesta principale delle Organizzazioni Sindacali che hanno proclamato lo sciopero dell’intero turno su tutte le sedi di Almaviva per giovedì 10 novembre. “Non saranno operazioni di abbassamento del costo del lavoro o fantasiose forme di compartecipazione dei lavoratori all’azienda, oltre ad incentivazioni all’esodo e a percorsi formativi proposti da Almaviva, che metteranno in sicurezza l’azienda e i suoi lavoratori – afferma la nota della segreteria nazionale Slc Cgil. L’azienda deve saper affrontare il momento di crisi con un cambio di approccio organizzativo, con la fine del ricorso dei committenti ad una contrazione folle dei costi. Non e’ abbassare il costo del lavoro, in controtendenza rispetto alle iniziative legislative proposte dal Mise, che risolve il problema”.

“In questo contesto è del tutto evidente come l’unica strada percorribile sia il ritiro da parte di Almaviva delle procedure di chiusura sede continuando a salvaguardare, da un lato, l’occupazione con gli ammortizzatori sociali e, dall’altro, lavorando tutti con estrema convinzione al completamento di un quadro legislativo degno di un vero riequilibrio del mercato dei call center.” “Se invece il management di Almaviva continuerà sulla strada intrapresa deve esser chiaro a tutti che si assumerà la responsabilità di avviare l’azienda tutta verso il baratro. E’ di tutta evidenza infatti che la chiusura delle sedi di Roma e Napoli produrrà dei contraccolpi commerciali enormi ed un inevitabile contenzioso giuridico dall’esito imprevedibile per la tenuta dell’intera azienda.” Perchè l’azienda si fermi prima di innescare una dinamica distruttiva per tutte le sedi e perchè il governo dia segnali fattivi di regolamentazione reale del settore, i lavoratori del gruppo Almaviva sciopereranno per l’intero turno il 10 novembre con presidi sotto alle prefetture delle città ove ha sede l’azienda.

Intanto, al Ministero dello Sviluppo economico si è conclusa una trattativa andata avanti per mesi, iniziata a settembre con l’annuncio da parte di Almaviva Contact di procedere alla progressiva dismissione a Palermo delle attività collegate alla commessa Enel, dopo aver perso la gara. L’accordo sottoscritto da aziende e sindacati prevede invece la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, con il ricollocamento delle 395 persone impegnate sulla commessa. Exprivia, la società vincitrice della gara, è disponibile ad assumere 297 risorse a tempo indeterminato, riconoscendo i diritti di cui godono attualmente in Almaviva. I restanti 98 dipendenti continueranno, con gli stessi profili orari, a essere alle dipendenze di Almaviva Contact nella sede di Palermo. 

La viceministro Teresa Bellanova invita le parti coinvolte a farsi carico del problema dei 57 lavoratori Exprivia di Molfetta impegnati su una commessa Enel passata ad altro fornitore, applicando anche nel loro caso la clausola sociale. A tutela dei lavoratori, un gruppo di monitoraggio dovrà effettuare incontri di verifica con cadenza quadrimestrale a livello territoriale e nazionale (presso il ministero dello Sviluppo economico). La viceministro Bellanova si e’ spesa fin dall’inizio per trovare una soluzione che tutelasse i lavoratori, con un’azione di moral suasion nei confronti di tutte le parti. Un impegno riconosciuto anche dai sindacati. Alcuni dipendenti non solo non subiranno una perdita, ma potrebbero anzi avere un trattamento economico piu’ vantaggioso grazie a 240 mila euro che saranno distribuiti in aggiunta al salario base, per compensare gli scatti di anzianita’ e i livelli che verrebbero persi con il passaggio a una nuova azienda. “Siamo riusciti a chiudere questa vicenda con la collaborazione degli uffici del ministero e sono contenta di avere lavorato nell’interesse dei dipendenti e nel rispetto delle altre parti, anche nei momenti di maggiore tensione. Per indole e per ruolo istituzionale punto a trovare soluzioni concrete, nel solco di cio’ che sta facendo il governo. Spero sia di buon auspicio per le tante vertenze che vedono coinvolto il ministero e me personalmente”


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