Sono stati condannati a 56 anni di carcere i 4 componenti della banda di “orchi” di Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno accusati di violenza sessuali nei confronti di tre fratellini. Lo squallore della vicenda sta nel fatto che uno dei condannati che abusava dei ragazzini è il loro padre che lo faceva dietro compenso con dei suoi amici mentre la mamma era a conoscenza della torbida vicenda e ha sempre taciuto. E cosi i giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno, presidente Cristina De Luca, hanno condannato a 13 anni di reclusione il padre (il pubblico ministero ne aveva chiesti 15 ma i giudici non gli hanno riconosciuto la rottura delle milza nei confronti della moglie). L’uomo oltre ad abusare sessualmente di due dei suoi tre figli (il più piccolo era costretto a guardare le violenze subite dai fratelli) li vendeva anche ai suoi amici riprendendoli con la telecamera durante i rapporti e bastonandoli se si rifiutavano. Dodici anni e sei mesi la pena per la madre, che era a conoscenza delle violenze, tollerandole perché lei stessa vittima del marito. Dieci anni e quattro mesi ciascuno per due amici del padre-orco che abusavano, secondo l’accusa dei due bambini. A carico del padre è stato riconosciuto anche il reato di maltrattamenti in famiglia.il pubblico ministero Roberto Penna ha intenzione di chiedere l’autorizzazione a una riapertura dell’inchiesta, per cercare di risalire all’identità di una persona di cui inizialmente i bambini avevano parlato e che nel corso delle indagini è stata forse confusa con un’altra della stessa cittadina, un uomo finito in carcere e poi scagionato. Che vi fosse un quarto uomo è testimoniato tra l’altro dal disegno di uno dei bimbi, che nel raccontare uno degli episodi ritrae il padre accanto a lui e alla sorellina mentre altri tre uomini erano distesi nudi sul letto. E quel quarto uomo gli inquirenti sono decisi a cercarlo. I difensori dei tre bambini hanno ottenuto per loro una provvisionale di centomila euro a garanzia del risarcimento del danno da quantificare in sede civile.