Boscoreale, il ferito al piano Napoli è legato ai Rinaldi di San Giovanni

Boscoreale. Agguato al Piano Napoli: Ivano Maione segue la stessa sorte del figliastro Ciro Gallo. Stamattina gli spari. Maione ferito ad un braccio e di striscio al torace, più che un avvertimento un tentativo di eliminarlo. Maione, 40 anni, non è un personaggio ‘facile’. Trascorre la sua vita nel Piano Napoli di via Settetermini, il suo nuovo regno dopo essersi allontanato dal clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio di cui faceva parte. A riportarlo in provincia di Napoli il suo legame con la mamma di Ciro Gallo, il 29enne ritenuto uno dei pusher del Piano Napoli, gambizzato la sera del 30 aprile scorso. Anche Ciro Gallo di fatto inserito negli ambienti criminali boschesi e torresi, figura in numerose informative sullo spaccio di stupefacenti nella Scampia boschese. Stamattina, dopo mesi di apparente pace criminale nel Piano Napoli di via Settetermini si è ritornato a sparare. E, nuovamente, i carabinieri si sono ritrovati a fare i conti con quello che accade nei casermoni rossi delle costruzioni post terremoto. Ivan Maione non è un personaggio qualunque. Di lui narrano le cronache giudiziarie degli anni ’90 e il suo recente passato la dice lunga sulla sua carriera criminale che – secondo gli inquirenti – poco ha a che fare con quanto è accaduto stamattina. Maione è un esponente del clan Rinaldi che a metà degli anni ’90 intraprese una guerra fratricida con il potentissimo clan dei Mazzarella, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. E Ivan Maione di quella faida fu uno dei protagonisti. Quando era ancora minorenne. Nel 1995 quando la tensione era al culmine fu ucciso Salvatore Mazzarella, impiegato comunale, fratello del boss Ciro ‘o scellone. Ad ucciderlo un baby killer di sedici anni che fu fermato pochi minuti dopo dalla Polizia ancora con la pistola in pugno e l’aria persa per aver assunto droghe. Era un baby killer della famiglia Rinaldi. Forse uno dei primi per quell’epoca, poi di assassini minorenni ce ne sono stati altri nelle faide di camorra più recenti.
Maione è un uomo che a 40 anni circa ha già vissuto una lunga vita criminale. Cosa abbia spinto i killer a tentato di ucciderlo questo stanno cercando di scoprirlo i carabinieri che, appena dopo l’agguato, hanno interrogato il ferito per chiarire il contesto criminale nel quale è maturato il suo ferimento. Secondo l’ipotesi più plausibile, il gruppo che gestisce la piazza di spaccio tra i casermoni del Piano Napoli potrebbe aver mal tollerato la presenza di Ciro Gallo, il 29enne che cercava di mettersi in proprio, e di converso anche al presenza del patrigno. Quest’ultimo per un duplice motivo.(r.f.)


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