Era quella che tutti conoscono come “zi Nannina”, per l’anagrafe Anna Frappola a gestire le forniture di droga per le piazze di spaccio nel Piano Napoli di Boscoreale. E’ quanto emerge dall’inchiesta che giovedì scorso ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari a carico di altrettante persone finite nel mirino della Procura della Repubblica di Torre Annunziata che hanno documentato oltre 250 episodi di spaccio. Secondo le indagini dei carabinieri della stazione di Boscoreale, agli ordini del maresciallo Massimo Serra, coordinati dal capitano Andrea Rapone era proprio “zi Nannina” a fornire la droga Nunzio Sorrentino e ad alcuni suoi familiari. Tra l’altro, dalle intercettazioni telefoniche emerge la figura della donna leader, molto decisa nel gestire gli “affari”. Oltre a farsi aiutare dalla figlia, considerato che le richieste di droga erano sempre maggiori, sollecita con determinazione lo stesso Sorrentino, Francesco Romania e Immacolata Gargiulo per chiedere il saldo degli arretrati.
In una telefonata intercettata dai carabinieri dal telefono di Sorrentino parte una telefonata a zi Nannina. A parlare è una terza persona, una parente della donna, che li mette in contatto e lo “raccomanda” per le forniture di cocaina. Successivamente nasce poi una violenta lite tra Frappola e la figlia da un lato, Sorrentino e Romania dall’altro. Questi ultimi due devono pagare forniture arretrate per 500 euro. Zi Nannina urlando chiede di riavere i soldi che le spettano. I toni si accendono sempre più ma Romania dice che non intende darle nulla. A quel punto, Frappola dice che andrà da loro accompagnata da altre persone per “convincere” i due debitori a pagare. “Voi ci state prendendo per il c…mamma non può rimetterci i soldi”, dice una figlia di zi Nannina in una telefonata intercettata con Francesco Romania.