Camorra a Pagani, duplice omicidio Aziz-Cascetta: assolti De Vivo, Fezza e Confessore

Il colpo di scena clamoroso e inaspettato è arrivato oggi pomeriggio davanti ai giudici della Corte d’Assisse D’Appello di Salerno. Sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” Andrea De Vivo, Francesco Fezza e Vincenzo Confessore, tutti legati al clan dei paganesi facente capo a Petrosino D’Auria e Tommaso Fezza e accusati del duplice omicidio del tunisino Mohammed Abdel Aziz e l’amico, estraneo ai fatti, Sandro Cascetta nell’estate del 2008. I tre avevano incassato una condanna all’ergastolo anche in secondo grado ma la Cassazione l’aveva annullata e rimandato il processo in Appello. Il pg aveva riformulate le accuse il mese scorso. Nel mesi di ottobre però il collegio giudicante insieme con gli investigatori, su richiesta delle difese dei tre imputati, aveva effettuato un incidente probatorio facendo un sopralluogo nella piazza dell’omicidio. L’intento era quello di stabilire il percorso esatto fatto dai killer.La richiesta dell’ergastolo era stata preceduta dall’esame del pentito Domenico Califano, che con le sue dichiarazioni aveva spiegato e illustrato le dinamiche dell’agguato. Aziz fu trucidato con 24 colpi di pistola. Stando alle indagini dell’Antimafia, aveva dato segni di ribellione al monopolio della gestione della droga in mano al clan. In quell’occasione morì anche l’amico, l’ex pugile, Sandro Cascetta, colpito da un unico proiettile al polmone.

Quel commando, era composto da Vincenzo Confessore, Andrea De Vivo e Francesco Fezza, ritenuti – secondo il decreto che ne dispose poi il carcere duro – «elementi di riferimento di una nuova leva di camorristi, in grado di ricoprire ruoli operativi di rilievo strategico per l’organizzazione». Quell’organizzazione altro non era che il clan camorristico operante a Pagani, facente capo a Petrosino D’Auria e Tommaso Fezza. L’omicidio fu definito come uno dei delitti più «significativi dell’attivismo del clan». Il tutto avvenne in piazza Corpo di Cristo a Pagani.

 


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