Camorra, i killer del gruppo Barile uccisero l’ innocente Maikol Russo

La svolta potrebbe arrivare a breve: ad uccidere la sera del 31 dicembre dello scorso anno Maikol Giuseppe Russo, ennesima vittima ìnnocente della barbarie camorristica, secondo le forze dell’ordine sarebbe stato il gruppo di Salvatore Barile, il boss di Poggioreale e reggente del clan Mazzarella arrestato tre sere fa a Pietrelcina.Gli investigatori avrebbero già individuato il gruppo di fuoco del clan Mazzarella al cui interno cercare gli autori del delitto. Nonostante le immagini delle telecamere del bar non permettono, a causa dell’oscurità, di vederli bene in viso. Il 31 dicembre scorso l’azione dimostrativa del clan Mazzarella, come ricorda Il Roma, mirava a colpire qualcuno dei Giuliano-Sibillo, in particolare uno dei tre giovani ras che all’epoca uniti controllavano gli affari illeciti di Forcella- Decumani. Pensavano di trovarli in piazza Calenda. Erano le 19 e 15 quando a Forcella arrivarono in sei su tre motociclette e vedendo il gruppetto di persone dietro gli alberi nei pressi del bar  cominciarono a sparare a raffica nel mucchio, seminando il terrore. Terrore che si materializzò colpendo l’uomo sbagliato, un giovane lavoratore che tutte le mattine si svegliava alle 5 per portare i soldi a casa. Giuseppe Maikol Russo, 30 anni rimase ucciso da un proiettile vagante mentre il commando di sicari si allontanò soddisfatto dell’azione dimostrativa. Ma i loro obiettivi erano altri. Quella sstesa in cui rimase vittima Maikol doveva essere  la risposta alla stesa contro la casa del boss Salvatore Barile. Il 15 dicembre infatti un commando misto Giuliano-Sibillo- Contini sarebbe entrato in azione in via Miccoli, nel quartiere Poggioreale, per intimidire Salvatore Barile con una raffica di proiettili sul portone del palazzo in cui abita. Il raid secondo gli investigatori serviva a dare un messagio ben preciso al 32enne ritenuto un personaggio di primo piano nello scacchiere malavitoso napoletano e non soltanto perché è il nipote del boss Vincenzo Mazzarella “’o pazzo”. Prima di essere arrestato, il 9 maggio 2010, era il numero uno proprio a Forcella e il messaggio lanciatogli a colpi di pistola significava  solo una cosa: “la situazione è cambiata. Ora comandiamo noi”. Salvatore Barile, tornato libero, non era andato nella vecchia abitazione di via delle Zite, stabilendosi nella parte del quartiere orientale sotto il controllo dei Mazzarella. Ma i Giuliano- Sibillo, a scanso di equivoci e ritenendo di poter continuare a gestire gli affari illeciti del centro storico di Napoli mostrarono subito i muscoli. Poi l’immediato risposta due settimana dopo e la morte innocente di Maikol che attende di trovare i colpevoli.

 

(mella foto la vittima innocente Giuseppe Maikol Russo)

 

 


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