L’escalation criminale che ha colpito la città di Nocera Inferiore tra settembre e ottobre scorso prima della cena della pace tra i gruppi D’Elia-Iannone e i fratelli Cuomo ha visto come protagonisti anche alcuni espoerti killer napoletani del clan DAmic0 di San Giovanni a Teduccio. Tre dei più fidati killer al soldo della cosca del famigerato “Pirata” sono stati protagonisti di una serie di “stese” e gambizzazioni a Nocera durante lo scontro tra i due clan. I legami degli uomini del clan D’Amico era stretti con il gruppo dei fratelli Luigi e Michele Cuomo. E’ quanto emerge delle 149 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Stefano Berni Canani che nei giorni scorsi ha portato in carcere una ventina di boss e gregari della camorra nocerina. Dalle indagini dei carabinieri del Ros di Salerno è emerso che durante il mese di agosto scorso il gruppo dei fratelli Cuomo era andato a San Giovanni a Teduccio a chiedere una mano agli amici del clan D’Amico. Tutto questo perché era in atto un violento scontro tra i gruppi per il controllo delle piazze di spaccio e che era culminato in una violenta lite nella serata del 7 maggio 2016 tra Mario D’Elia, Marco Iannone e Natale D’Alessandro da una parte a Ulisse Ferraioli e Mario Passamano dall’altra, questi ultimi appartenenti al gruppo Cuomo. E per questo che a fine agosto, di ritorno dalle ferie, vanno a San Giovanni a Teduccio a casa di Umberto Luongo, uno dei reggenti del clan D’Amico in libertà (è stato condannato il 30 settembre scorso a 13 anni di carcere ndr)dove incontrano lo stesso Luongo, Ciro Rosario Terracciano e Demetrio Sartori. Il gruppo dei “nocerini” composto dal boss Michele Cuomo, Antonio De Napoli, Domenico Rese e Luigi Vicidomini, riceve la cortesia dal clan D’Amico del “prestito” dei due esperti killer Ciro Rosario Terracciano e Demetrio Sartori. Non a caso il 4 settembre comincia “la faida” con il ferimento di uno dei capi del gruppo avversario ovvero di Marco Iannone ‘ o stallone gambizzato da Antonio De Napoli.
Il giorno seguente si registra una sparatoria contro un circolo privato in via Luciano Gambardrdella nella zona del Casale Nuovo di Nocera, frequentato da uomini del gruppo D’Elia-Iannone. Il sei settembre di pomeriggio c’è una “stesa” contro il portone di Mario Sarno cugino di Marco Iannone. Alle 19 arriva la risposta con una sparatoria contro l’abitazione di Antonio De Napoli. E poco dopo nelle vicinanze dello stesso circolo, oggetto di colpi d’arma da fuoco il giorno precedente, viene arrestato di Ciro Rosario Terracciano armato con una pistola calibro 9 e il colpo in canna. Qualche giorno dopo, e precisamente il giorno 9 ad Eboli viene arrestato anche Demetrio Sartori, l’altro esponete del clan D’Amico “prestato” ai Cuomo di Nocera per le stese contro i rivali. Poi ci sono state altre sparatorie: entrambe il 23 ottobre. Quella in cui rimase vittima Francesco Manzo, detto “checco ‘a mafia” arrivato in ospedale con un proiettile nel glueto. E quella contro l’auto e l’abitazione di Domenico Rese. Poi il 25 ottobre c”è la clamorosa stesa di via D’Alessandro che porta all’arresto del boss Marco Iannone e di Mario Tortora e Francesco Manzo. Dopo di che la storia di questi giorni racconta della cena di pace e il blitz dei giorni scorsi con la custodia in carcere di tutti i capi e i gregari della camorra nocerina.
(nella foto Ciro Rosario Terracciano al momento del suo arresto a Nocera e il boss Michele Cuomo)