Tutti a processo e subito. Giudizio immediato per mandanti e killer dell’omicidio del boss del rione Sanità, Pierino Esposito. Lo ha chiesto ed ottenuto la pm Enrica Parascandalo della Dda di Napoli. Alla sbarra ci sono il boss pentito Carlo Lo Russo (come mandante), la sua nuova compagna Antonella De Mutis, pure lei collaboratrice di giustizia, che si attivò per individuare la persona che avrebbe potuto fornire un appoggio ai killer; Rosario De Stefano (pentitosi recentemente), ex fidanzato delle De Musti dalla quale ha avuto un figlio e che mise a disposizione del clan la sua abitazione al centro del rione Sanità per nascondere i killer prima di entrare in azione; i killer Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto, fratello del più noto Raffaele detto ‘muss e scigna’ e nipote dei Lo Russo. A tutti è contestato il reato di omicidio con l’aggravante della premeditazione, dell’uso illegale delle armi e dell’articolo sette della legge antimafia del 1991 per aver agito al fine di agevolare la cosca di appartenenza. Niente udienza preliminare quindi anche se i cinque hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato per ottenere lo sconto di pena. E’ stato lo stesso boss pentito Carlo Lo Russo a raccontare agli investigatori come e perché Pierino Esposito fu ammazzato il 14 novembre del 2015. Ecco il racconto dell’omicidio fatto ai pm del boss pentito Carlo Lo Russo:
“Avevo deciso di uccidere Pietro Esposito perche’ aveva osato sfidarmi, aveva organizzato una ‘stesa’ nel mio quartiere quando ero stato scarcerato e diceva in giro che io non dovevo comandare il rione Sanita’ perche’ ero un drogato. Cosi’ decisi di eliminarlo…A settembre del 2015 mi svegliarono due dei miei affiliati e mi dissero che Pierino Esposito era venuto a Miano insieme al suo gruppo a fare una ‘stesa’ e a minacciarmi assieme a Walter Mallo e ai ‘barbuti’ dicevano che io ero un drogato e che non non avevo potere alla Sanita.Diedi cosi’ l’incarico a Luigi Cutarelli e a Ciro Perfetto e consegnai loro una calibro 45 dicendo che avrebbero dovuto ucciderlo con quella pistola….Gli abbiamo schiattato la capa, tutto a posto. Erano le 16 e 30 circa quando sono arrivati Ciro e Luigi e mi dissero che era tutto a posto. Mi hanno anche descritto come lo avevano ucciso…Ciro e Luigi mi dissero che lo avevano acchiappato di faccia sul motorino e che lui se n’era accorto, cercando di scappare. Ma Luigi Cutarelli, ndr gli aveva sparato alle spalle, cosicché “Pierino!” era caduto e Luigi gli aveva dato altri colpi in testa…Anche Rosario De Stefano mi ha raccontato la scena, in particolare mi ha mimato quello che aveva fatto Luigi. Ricordo che utilizzò il termine “tumore” per descrivere Luigi, nel senso che era stato maligno…Insomma mi ha raccontato quello che aveva visto, una scena cui lui aveva assistito. Io per ricompensarlo gli ho dato 1000 euro e anche un poco di cocaina che mandai a prendere. Se ben ricordo mandai Buono a prenderla. Ciro e Luigi mi hanno anche riferito che Rosario ha fatto loro lo squillo utilizzando un telefonino dedicato e li ha avvisati del momento in cui Pierino si trovava davanti al bar. Chiesi loro dove avessero messo la pistola e il motorino e mi tranquillizzarono dicendo che avevano dato il TMAX e la pistola a “Checco”. Ho saputo poi in seguito che il motorino era stato bruciato nella zona di Giugliano mentre la pistola non so che fine abbia fatto. Dovrebbe trattarsi della “45” che avevo dato a Luigi qualche mese prima dicendogli espressamente che doveva utilizzarla per uccidere Pierino. Luigi rispose di avere dato le botte in capa con la 45. Se ben ricordo però, hanno utilizzato anche un’altra pistola. Comunque erano entrambi armati”.