Napoli. “Non ho ucciso Fortuna, non ho mai commesso abusi su di lei nè sulle mie figlie e quando la bimba precipitò dal palazzo, mi trovavo in strada”. Lo ha affermato in aula Raimondo Caputo che ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee al termine dell’udienza del processo che lo vede imputato per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo. Caputo (‘Titò’) ha detto che anche la madre di Fortuna lo vide in strada mentre era insieme con la propria figlia che giocava su una bici. Ha sostenuto di essere un ladro, non un assassino e ha detto di non aver mai fatto mancare nulla alle figlie della sua ex compagna Marianna Fabozzi (imputata di concorso in abusi su minori) quando si trovavano presso una Casa famiglia. Caputo ha negato di aver mai commesso abusi sottolineando di avere 4 figlie, la più grande delle quali oggi ha 21 anni che possono testimoniare a suo favore. Il processo si svolge davanti alla V sezione della Corte d’Assise (presidente Alfonso Barbarano, giudice a latere Annalisa De Tollis), riprenderà il 10 gennaio con l’esame di testimoni tra cui familiari di Fortuna.