Dalle uova di gallina spacciate per quelle di fagiano ai tablet fantasma, la grande truffa corre on line: 5 denunciati. C’è anche una donna di Pompei

Uova di gallina spacciate per quelle di fagiano, macchine e obiettivi fotografichi mai recapitati, motori marini e tablet fantasma: nel variegato mondo delle vendite on line la truffa e’ dietro l’angolo, come hanno sperimentato cinque acquirenti di Tortoli’ (Ogliastra) che si sono rivolti ai carabinieri dopo aver pagato cifre fra i 25 e 1.200 euro tramite poste pay o con accrediti sul conto corrente dei venditori truffaldini. Cinque persone, tutte residenti nella penisola, sono state denunciate dai militari della stazione di Tortoli’: una donna di 35 anni di Pompei (Napoli), con precedenti, una ragazza di 23 anni residente a Castelforte (Latina), una di 53 anni di Corigliano Calabro (Cosenza), un pregiudicato di 51 anni di Crotone e un romano di 41 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine. La prima aveva pubblicato un’inserzione su tecnoticino.com per vendere una macchina fotografica Olympus per 393 euro: la donna di Pompei ha incassato sulla poste pay l’importo versatole da un operaio di Tortoli’ ma non ha mai consegnato la merce. La ragazza della provincia di Latina, invece, aveva messo in vendita sul sito shpock.com un tablet per 70 euro: una casalinga di Tortoli’ ha abboccato, ha effettuato una ricarica sulla poste pay della venditrice e non ha mai ricevuto il prodotto. La donna della provincia di Cosenza proponeva sul sito kisisi.com uova di fagiano, che un disoccupato di Tortoli’ ha accettato di comprare per 25 euro, sempre con ricarica su carta poste pay: le uova sono si’ arrivate in Sardegna, ma erano di gallina. Su subito.it il venditore di Crotone aveva messo in vendita un motore marino da 40 cavalli per 900 euro. L’acquirente di Tortoli’ che gli ha versato la somma sulla poste pay e’ rimasto senza merce. Il danno piu’ consistente e’ stato subito da un impiegato sardo che sul sito macrophotobyhollybuy.it ha comprato un obiettivo fotografico Nikon per 1.296,91 euro, accreditati sul conto corrente del venditore romano denunciato. Anche in questo caso il prodotto non e’ mai stato consegnato alla vittima del raggiro. Per i cinque denunciati il reato contestato e’ truffa.


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