Ieri ha incassato la fiducia del consiglio regionale che ha respinto la mozione di sfiducia presentata dai Cinque Stelle e contemporaneamente si è diffusa la notizia del presunto reato sul quale sta indagando la Procura di Napoli: istigazione al voto di scambio.Vincenzo De Luca finisce nel mirino dei pm per la famosa rinuione con i 300 sindaci della Campania all’Hotel Ramada di Napoli in cui invitava tutti “a non fare i fessi”, ma anche “a mandare i fax con i numeri dei voti per il sì” dai rispettivi comuni e ancora “andare porta a porta e a segnalare i voti raccolti per il sì” perché il Governo renzi aveva intenzione di investire milioni di eruo in Campania. Sono tutte frasi che hanno convinto la Procura ad ipotizzare il reato di istigazione al voto di scmabio. Ieri il portavoce ufficiale del governatore della Campania, il giornalista Paolo Russo è stato ascoltato come persona informata dei fatti dal pm Stefania Buda. Poi toccherà a tanti altri. Nel frattempo si sarebbe scoperta la “talpa” che ha registrato l’audio diffuso poi dal Il Fatto quotidiano. Si tratterebbe di un collaboratore di un sindaco della Penisola Sorrentina, che poi avrebbe passato lo “scoop” al giornale diretto da Paolo Travaglio.