Napoli. Omicidio dell’ingegnere Vittorio Materrazzo: stamattina sono iniziati i prelievi sugli oggetti lasciati dall’assassino in Corso Vittorio Emanuela, poco dopo il delitto. Nel pomeriggio, si sono svolti i funerali dell’uomo, ucciso il 28 novembre scorso sotto casa con numerose coltellate. Un delitto ancora irrisolto anche se nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio volontario è stato iscritto Luca Materazzo, fratello 36enne della vittima. Occorreranno diversi giorni, forse anche due settimane, per conoscere l’esito degli esami del Dna disposti nell’ambito delle indagini sull’omicidio dell’ingegnere e imprenditore napoletano Vittorio Materazzo. Oggi nei laboratori della polizia scientifica di Napoli sono stati effettuati i prelievi su una serie di oggetti, tra cui gli abiti, il casco da motociclista e il coltello abbandonati dall’assassino. Nella indagine, condotta dai pm Francesca De Renzis e Luisanna Figliolia e coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, è indagato Luca Materazzo. Il dna rilevato sui reperti sarà confrontato con quello, prelevato nei giorni scorsi, proprio al 36enne. Al prelievo dei camoioni di Dna hanno partecipato i legali delle parti coinvolte e i consulenti tecnici: l’avvocato Luigi Ferrandino assiste la vedova dell’ingegnere che ha nominato l’ex generale del Ris, Luciano Garofano, come consulente di parte. Per Luca Materazzo era presente, invece, l’avvocato Gaetano Inserra con i suoi periti biologici. A Luca Materazzo erano stati preklevati nei giorni scorsi due campioni salivari dai quali estrarre il Dna che dovrà essere confrontato con quello estratto da alcuni degli oggetti sequestrati: un casco, un coltello da sub e alcuni indumenti.