Delitto di Chiaia: oggi le prove decisive sul Dna. Ma spuntano anche altre due piste

Delitto di Chiaia nella tarda mattinata di oggi potrebbe arrivare la svolta delle indagini anche se ci sono già due nuove ipotesi investigative. In mattinata infatti alla sede della Polizia scientifica di Napoli si farà la comparazione delle tracce biologiche estrapolate dagli esperti su tutte le prove raccolte. Ci saranno  tutti i consulenti nominati dagli avvocati Gaetano e Mariualuigia Inserra, che assistono Luca Materazzo, fratello minore della vittima Vittorio Materazzo e al momento unico indagato, poi gli esperti messi in campo dall’avvocato Luigi Ferrandino, che assiste Elena Grande, vedova dell’ingegnere ucciso. In caso di esito negativo dei test del Dna e con l’alibi di ferro (era in un ristorante a vedere la partita di calcio in tv tra Napoli e Sassuolo) che fin qui ha retto e non l’ha portato subito in carcere Luca Materazzo dovrà essere gioco forza scagionato. In casa contrario saranno i due magistrati Francesca De Renzis e Luisanna Figliolia, che conducono le indagini, a trarre le dovute conclusioni. Ma se da un lato si aspetta stamane per capire se la pista che porta a Luca Materazzo è quella giusta gli uomini della squadra mobile di Napoli in queste settimane hanno continuato ad indagare anche in altre direzioni senza tralasciare niente. Si scava anche nella pista profes­sionale, legata al lavoro diffici­le che l’ingegnere seguiva con passione sin da giovane. Ovvero gli appalti sui quali lavorava e nei rapporti che aveva con le maestranze e i fornitori. Oltre a questa pista non si tra­lascia quella personale. Ai rag­gi X ci sono le sue frequenta­ zioni: amicizie false e gelosie che potrebbero aver armato la mano del killer. Sugli hard disk sequestrati e analizzati in questi giorni dagli agenti della polizia Scientifica di Napoli ci sono tracce di un centinaio di email che sono state inviate e ricevute da Vittorio Materazzo negli ultimi mesi della sua vita. Il killer dell’ingegnere potrebbe avergli scritto un messaggio o potrebbe aver avuto con lui contatti anche nelle ore precedenti il delitto avve­nuto 21 giorni fa in viale Maria Cristina di Savoia a Chiaia. Tecnici informatici stanno setacciando i due computer che sono stati sequestrati alla vitti­ma. All’intemo ci potrebbero essere tracce utili per cercare di arrivare ad individuare l’as­sassino.

 

 

 


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