Tutto come previsto: fine pnea mai per ol fioraio di Pianura, Antonio Riano, accusato di aver ucciso i coniugi Luigi Simeone e Immacolata Assisi nell’aprile dello scorso anno.Il presidente della Terza sezione della Corte d’assise presieduta da Carlo Spagna ha letto la sentenza poco prima dell’ora di pranzo accogliendo le richieste del pm Manuela Massimo Esposito. Il magistrao nella sua requisiotoria aveva usato parole durissime nei confronti di Riano: “Dietro l’omicidio dei coniugi Simeone c’eÌ€ stata una feroce premeditazione. Antonio Riano non soltanto sapeva quello che stava facendo, ma era anche pronto a farlo da tempo, come conferma l’appuntamento trappola dato giaÌ€ nei giorni precedenti alle vittime. Da parte dell’imputato non c’eÌ€ mai stato alcun segno di pentimento e neppure la volontaÌ€ di collaborare al- l’inchiesta. Per queste ragioni, alla luce dell’estrema gravitaÌ€ dei fatti contestati, la pena richiesta dall’accusa non puoÌ€ che essere l’ergastolo”. Poco prima che prendesse la parola il pm, ha provato a difendersi invece per la prima volta l’imputato che in aula ha spiegato: “Per loro ero come un figlio, me lo dicevano sempre e io ricambiavo a pieno quel sentimento. In tutto questo tempo non ho mai parlato per difendermi, ma oggi volevo dire giusto due parole.Volevo bene ai coniugi Simeone. Mi dicevano che per loro ero come un figlio e io ricambiavo a pieno questo sentimento. Mai e poi mai avrei potuto fargli del male o addirittura ucciderli. Mi hanno dipinto come un mostro, come l’assassino del secolo. Ma io non sono quella persona, non sono come mi hanno descritto. Sono un ragazzo perbene, cresciuto inseguendo dei va- lori sani e lavorando sempre duramente.Sono innocente, dovete credermi”. I cadaveri di Luigi Simeone e della moglie Immacolata Assisi furono ritrovati il 19 aprile del 2015 crivellati da tre colpi esplosi con una calibro 7,65, sul ciglio di una cava in via Ripuaria, in localitaÌ€ Varcaturo. Il movente sarebbe legato alla compravendita dell’immobile di via Colonne a Melito, l’appartamento che i Simeone avevano deciso di mettere in vendita per trasferirsi a Brusciano e al quale Riano e la fidanzata erano interessati.