Falsi invalidi e truffa allo Stato, processo per l’ex consigliere regionale Baldi e 65 persone

Cava de Tirreni. Era il 2013 quando un’inchiesta della Procura di Salerno fece tremare politici e medici. Falsi invalidi e clientelismo in cambio di voti: così finirono sotto inchiesta Giovanni Baldi, ex consigliere Regionae di Cava de Tirreni e le commissioni che elargivano ‘punti’ per far ottenere pensioni di invalidità. Tre anni dopo è arrivato il rinvio a giudizio per falso, abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato per Giovanni Baldi e altre 65 persone. Il giudice dell’udienza preliminare Elisabetta Boccassini ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Vincenzo Montemurro, cancellando però il reato associativo ipotizzato dalla Procura, secondo il quale il politico di centrodestra gestiva una sorta di clientela del voto attraverso le commissioni dell’Asl. La procura aveva ipotizzato che Baldi era uno dei capi di quell’organizzazione di cui facevano parte anche cinque medici che – secondo il Gup Elisabetta Boccassini – non è esistita. Saranno processati, con Baldi, anche Mario Salucci di San Valentino Torio, Francesco Ragni e Renato Caterini di Cava de’ Tirreni, Pietro Giordano di Pagani e Angelo Cermi di Mercato San Severino, prosciolti anche loro dal reato associativo ma a processo per alcune pratiche che sarebbero state taroccate. L’indagine dei carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore fu un vero e proprio terremoto politico per l’allora componente della Commissione regionale alla Sanità. Il periodo di riferimento fu quello che andava dal gennaio del 2010 (due mesi prima delle elezioni regionali) fino al 2013. Nel mirino finì la seconda commissione medica di prima istanza per la valutazione delle pratiche d’invalidità a Cava e Vietri, di cui Salucci era presidente e alla quale sarebbero state indirizzate le segnalazioni di Baldi. Nella lista degli imputati figurano alcuni dei componenti dell’organismo (tra cui l’assistente sociale Gennaro Pagano di Nocera Superiore e il neurologo salernitano Vincenzo Brescia Morra) e i pazienti che sarebbero stati favoriti, come l’imprenditore edile Vincenzo Matonti di Cava, che in cambio della concessione dell’invalidità avrebbe eseguito lavori di ristrutturazione in una casa del salernitano Antonio Mazzotta, impiegato dell’Inps che avrebbe contraffatto i protocolli facendo risultare visite domiciliari mai avvenute. Tra gli intermediari figura anche un sacerdote, il monsignore vietrese Carlo Papa, rettore del Santuario di Cristo Re Liberatore a Cava de’ Tirreni, che avrebbe perorato la pratica della sorella Rosa, poi deceduta. C’è poi un altro filone, che insieme alle imputazioni di favoreggiamento (per chi ha negato contatti con i medici compiacenti) fa lievitare fino a 66 il numero degli imputati. È quello dei certificati di malattia firmati dal medico Germano Baldi (ex consigliere comunale) senza accertarsi di persona delle condizioni di salute dei richiedenti. Si parla di dipendenti municipali, dell’Asl o di aziende private, con assenze quasi sempre di pochi giorni. Per questo saranno processati l’assessore Enrico Polichetti e l’ex consigliere comunale Vincenzo Bove, che una volta ciascuno avrebbero chiesto a Baldi il favore di un certificato medico per una terza persona. Per le imputazioni minori ci sono stati anche quattro prosciolti: il medico ebolitano Giuseppe Consalvo e l’avvocatessa Rita Capuano (perché il fatto non sussiste) ed Ernestina Rispoli ed Ezia Nisi, perchè il fatto è stato ritenuto di particolare tenuità. Per tutti gli altri il processo inizierà il 31 marzo.
Ecco l’elenco degli imputati:
Ida Amabile (38 anni), Nicolino Annunziata (59), Antonio Armenante (45), Graziano Avella (50), Danilo Baldi (55), Germano Baldi (60), Giovanni Baldi (60), Silvano Baldi (63), Vincenzo Bove (53), Angela Carleo (66), Gennaro Ferrara (45), Lucia Ferrara (43), Pasquale Ferrara (56), Antonella Gaeta (42), Giovanna Gaeta (38), Bernardo Giordano (58), Diana Guarino (47), Antonio Gulmo (66), Massimo Infranzi (57), Rosa Lamberti (41), Teresa Lamberti (34), Giuseppina Lodato (36), Teresa Lodato (61), Rosanna Longobardi (60), Emilia Mannara (49), Loredana Manzo (50), Vincenzo Matonti (47), Antonio Mazzotta (63), Rosa Maria Helga Narbone (44), Gennaro Pagano (57), Carlo Papa (88), Vincenzo Pastore (53), Enrico Polichetti (34), Giovanna Polizio (55), Francesco Ragni (62), Guglielmo Ragni (70), Nicola Russo (62), Ferdinando Salsano (52), Maria Salsano (57), Giuseppe Senatore (75), Giuseppe Senatore (60), Michele Senatore (64), Vincenzo Senatore (62), Anna Siani (55), Francesco Saverio Spinelli (36), Valentina Trapanese (33), Daniele Trotta (42) e Antonio Vitale (50), tutti residenti a Cava de’ Tirreni. Inoltre: Felice Amideo (55), Massimo Manzi (49), Concetta Pirone (59), Carmine Saporito (59) e Francesco Saverio Spinelli (36) di Salerno; Angelo Cermi (45) e Vincenzo Pierro (81) di Mercato San Severino; Antonello Esposito (63), Annamaria Petrosino (66) e Massimiliano Violante (49) di Nocera Inferiore; Pietro Giordano (62) di Pagani; Renato Caterini (61) di San Marzano sul Sarno; Mario Salucci, (59) di San Valentino Torio; Domenico Di Biasi (65) di Eboli; Maria Antonia Coppola (59), di Camerota; Fiore Cimmino (51), di Casoria.


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