Frattaminore, Caterina aveva paura e voleva denunciare il marito. Il piccolo soffocato col cuscino nel letto matrimoniale. LA FOTOGALLERY

E’stata trovata con una profonda ferita alla testa, Caterina Perotta , detta Catia, la donna di 40 anni uccisa con il figlioletto di tre anni oggi a Frattaminore  dal marito, Gennaro Iovinella, di 50 anni, che poi si è tolto la vita impiccandosi nell’androne del palazzo dove la coppia abitava, in via Liguori 51. Il bimbo, invece, sarebbe stato soffocato. Il corpicino è stato trovato, invece, nel letto matrimoniale. Lo si apprende da fonti della Questura di Napoli. Inoltre, sarebbe stato sequestrato un oggetto, forse un corpo contundente. Sul luogo della tragedia sono al lavoro gli agenti del commissariato e della scientifica. Il bambino era arrivato dopo che la coppia da anni cercava di avere un figlio. Secondo quanto riferiscono alcuni conoscenti, pare che Catia, si fosse rivolta alle forze dell’ordine, per presentare una denuncia sulle liti con il marito, che però non sarebbe mai stata formalizzata.
L’uomo è stato trovato impiccato nell’androne del palazzo dove la famiglia abitava. La moglie e il figlio in casa.  E’ stato omicidio suicidio L’uomo non ha lasciato nessun biglietto. Si è trattato di un omicidio-suicidio. A trovare il cadavere dell’ uomo è stato un vicino di casa. L’uomo era disoccupato e lavorava saltuariamente. Il gesto è avvenuto in una palazzina signorile di due piani nel centro di Frattaminore, nei pressi della chiesa di San Maurizio.

“Qualche segnale, quando accadono cose del genere, c’è sempre. Si volevano separare e la sentenza era attesa per il prossimo aprile”. Lo dice don Maurizio Patriciello, il parroco anti roghi di Caivano, originario di Frattaminore, che si è recato stamattina nell’abitazione di via Liguori 51 dove Gennaro Iovinella, 50 anni, ha ucciso la moglie Caterina Perotta, 40 anni, il figlioletto di appena tre anni, e poi si è tolto la vita. “Stare in una casa piccola come quella dove abitavano, fino ad aprile, era impensabile”, ha detto ancora don Patriciello. “Non li conoscevo, io abito qui vicino, loro sono di Frattamaggiore”. Nell’abitazione vicina a quella dove si è verificata la tragedia ci sono ora le due sorelle di Catia: “sono distrutte – fa sapere don Maurizio – della famiglia di lui, invece, non ho visto nessuno”.

(fonte foto: Ansa)


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