Il duro atto di accusa de Vescovo di Acerra: “Davide ucciso dall’inquinamento e da uno sviluppo sbagliato”

L’omelia del Vescovo di Acerra è suonata come un atto di accusa pesantissimo: “Davide, fiore appena spuntato e già reciso, è stato ucciso dall’inquinamento, da uno sviluppo sbagliato, e da quegli assassini che per la loro avidità hanno contaminato le nostre terre”. Le parole pronunciate da monsignor Antonio Di Donna nella chiesa del Redentore di Acerra al funerale del piccolo Davide Ricciardi, morto di cancro a soli 7 mesi sono destinate ad aprire un dibattito ancora più profondo nella Terra dei fuochi. Davanti a centinaia di persone che gremivano la Chiesa il presule ha esortato tutti a combattere: “Io non mi rassegnerò, noi non ci dobbiamo rassegnare”. Ma oggi ha dovuto piangere e pregare con tutta la comunità la giovanissima vita spezzata a soli 7 mesi di Davide Ricciardi morto di cancro a soli 7 mesi. Il padre del piccolo angelo volato in cielo, Francesco Ricciardi e la mamma Daniela La Monica, senza parole e senza più lacrime hanno ascoltato le parole del Vescovo annuendo con la testa ma sconfortati e rassegnati nell’animo per una perdita incolmabile.

‘La morte di un innocente è l’ostacolo più grande alla nostra fede, ancor di più se pensiamo che è vittima innocente di un ambiente inquinato” ha detto ancora il vescovo di Acerra. Per Davide perfino il battesimo è stato celebrato in ospedale, mentre i medici lo curavano sperando di poterlo salvare. ”Non esistono parole per consolare i suoi giovani genitori – ha aggiunto il presule – in questo momento sarebbe forse più utile il silenzio. Noi abbiamo la parola di Dio, ma dobbiamo anche essere lucidi, e non possiamo mascherare il dramma di un fiore reciso appena nato, dietro una facile consolazione. Non possiamo rassegnarci allo strazio che ha dovuto subire questo corpicino e al dramma che ha colpito questa famiglia”. La chiesa gremita, i palloncini bianchi fatti volare al cielo, Davide non ha potuto neanche festeggiare il primo anno di vita, stroncato dal male incurabile che ad Acerra ha mietuto anche altre vittime giovanissime. ”Non possiamo dire che questa è la volontà di Dio – ha concluso Di Donna – Dio non c’entra con gli effetti perversi dell’inquinamento ambientale e del conseguente male che colpisce i piccoli della nostra terra. Perciò non possiamo rassegnarci che questo sia il prezzo da pagare allo sviluppo perverso, dobbiamo continuare la battaglia, che sarà lunga, perchè stiamo pagando il conto ad assassini che per amore del denaro hanno inquinato le nostre terre e la nostra aria. Davide, stasera, è il figlio di un popolo intero e nel suo nome continuiamo il cammino per essere sentinelle di questo territorio”

 


Articolo precedenteCorruzione, il gip napoletano arrestato si difende: “Nessun favore legato al mio ruolo”
Articolo successivo“Sempe ‘a cap’ ta’ mozzano…”, minacce di morte al prete che lasciò la processione dopo l’inchino al boss