In migliaia ai funerali del “Boss delle Cerimonie”. LE FOTO E I VIDEO

Si è conclusa poco dopo le 17 la messa funebre per il Boss delle Cerimonie, Antonio Polese, morto ieri mattina mentre era ricoverato nella clinica di Castel Volturno in seguito ad alcuni problemi cardiaci, all’età di 80 anni.E’ stato un flusso ordinato e costante di parenti, amici e rappresentanti di imprese locali, oltre un migliaio, per rendere l’ultimo saluto Antonio Polese, conosciuto ormai come ”Il boss delle cerimonie”, per gli sfarzosi e interminabili banchetti nuziali nel suo hotel-ristorante 5 stelle ‘La Sonrisa’ di Sant’Antonio Abate ( resi famosi da un reality. Ma da ieri ad oggi nel Castello de La Sonrisa ne sono passati circa 3mila di persone. I tavoli delle feste sono stati addossati alle pareti ed è tutto uno scintillio di cristalli e stucchi a colpire lo sguardo di chi varca la soglia. Non sembra affatto una giornata di lutto. C’è persino un pullman di turisti giunti dai Castelli romani, per un pranzo prenotato nei giorni scorsi. Anche oggi, come ieri, in una sala si piange per la perdita dell’imprenditore che ha costruito un “castello” dal nulla e in un’altra sala si festeggia. E domani e dopodomani sono in programma altri matrimoni da sogno, in una location diventata tesi di laurea per giovani universitari attratti dal fenomeno di gran fama popolare che ha investito “la Sonrisa” e questo sperduto paese al centro tra il Napoletano e l’agro-nocerino, per le tradizioni in salsa Disneyland approdate con successo anche in Usa e Australia. Molto composto il funerale. Un bianco copribara di orchidee, rose e ortensie bianche. Applausi e lacrime per l’ultimo saluto al boss delle Cerimonie. In tanti, ma non tantissimi, hanno partecipato al corteo funebre che si è snodato dalla struttura alberghiera fino alla piazza principale del paese dove anche li era in tanti ad attenderlo ed ad affollare  la chiesa per l’ultimo saluto. Su un edificio che affaccia sulla piazza uno striscione che recitava: “Ciao Don Antonio, resterai sempre nei nostri cuori”. Tra gli omaggi floreali quelli dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo, di Gigi D’Alessio, di Discovery e Realtime, dei fratelli Brunetti registi e ideatori del format Boss delle Cerimonie, di Francesca Pascale, compagna dell’ex premier Silvio Berlusconi.
Annunziata è venuta da Cercola con la sua bimba di sette anni. “Mi sono sposata alla Sonrisa otto anni fa e mia sorella 3 anni prima, poi abbiamo trascorso ogni Capodanno con don Antonio – racconta – Gli siamo affezionati come a un padre”. C’è poi Salvatore, arrivato da Napoli, e tanti tantissimi che oggi hanno voluto salutare don Antonio Polese, il ‘boss delle cerimonie’ come lo ha ribattezzato il famoso reality. La chiesa era piena già un’ora prima dell’ingresso del feretro di don Antonio, morto ieri a 80 anni in seguito a un arresto cardiaco. Un fiume di gente lo ha accolto. Una ressa che ha sorpreso anche Don Carmine Pellegrino, giunto da Roma per celebrare i funerali. “Non sapevo quanto fosse popolare, io lo conoscevo da 15 anni – racconta – una conoscenza dovuta a un istituto secolare che si ispira alla spiritualità di Padre Pio e al quale sono legati i giovani del posto. Tra loro ci sono anche i suoi nipoti e lui stesso era devoto al santo di Pietrelcina”. A concelebrare tutti i quattro parroci di Sant’Antonio Abate. Una cerimonia funebre che è stata accompagnata da suoni e voci del Coro Polifonico Alfonsiano di Pagani che ha eseguito i canti liturgici e Alfonsiani, diretti da padre Paolo Saturno. Una cerimonia composta e molto partecipata. La ressa dei curiosi è rimasta, infatti, fuori dalla chiesa, accalcata sulla piazza antistante il sagrato. Tantissime persone hanno seguito a piedi il percorso di circa tre chilometri dal Castello di don Antonio alla chiesa del centro cittadino. Orchidee e rose bianche hanno accompagnato la bara del ‘boss’. E poi applausi, tanti, dei suoi fan: almeno dieci durante il percorso. E così tra foto, dirette streaming e riprese anche con drone, in tanti hanno voluto salutare un volto “che ormai era come uno di famiglia”. Commosse le parole di nipoti e dipendenti di Antonio Polese, al termine della messa. Tanti “grazie allo zio-papà di tutti per i valori della famiglia e della generosità che ha saputo trasmettere fino alla fine della sua esistenza”. E poi il “grazie, grazie boss” del personale che lo ha sentito “sempre vicino e partecipe in ogni necessità”. ”Il sudario non ha tasche – ha ricordato padre Pellegrino pronunciando le parole di Papa Francesco – Si nasce poveri e nudi e si muore nudi e poveri. Ma l’amore resta e unisce, ne sono certo, non è per la popolarità di quest’uomo chiamato boss, don o zio, ma solo Antonio dal Signore, che siete venuti in tanti. E’ per la sua generosità e il suo grande cuore che ora siete qui. Per questo uomo che ha saputo sempre essere umile, anche quando ha raggiunto il successo. I suoi grandi carismi, quello dell’accoglienza e della bontà, lo rendono indimenticabile, come la sua capacità di regalare sogni. Erano effimeri? Lasciamolo giudicare al Signore”.

Ciro Serrapica


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