Torre Annunziata. Processo Hama’l: definitive le condanne due esponenti del clan Scarpa finiscono in cella. Ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata e della stazione di Pompei, guidati dal capitano Andrea Rapone, hanno dato esecuzione a due ordini di carcerazione emessi dalla Procura generale di Napoli nei confronti di Francesco Di Capua e Raffaele Guarino di Torre Annunziata e Pompei, condannati rispettivamente a 11 anni e 4 anni di reclusione nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Hama’l che aveva sgominato il clan diu Vincenzo Scarpa ‘o dottore, dedito al traffico internazionale di stupefacenti. Nel 2012 nell’ambito di quell’indagine della Dda di Napoli furono arrestate 34 persone, alcune delle quali giudicate con rito abbreviato comne Di Capua e Guarino. Secondo l’Antimafia, Vincenzo Scarpa gestiva con i suoi complici l’import-export di fiumi di hashish e cocaina da Spagna e Olanda verso le piazze di spaccio del Napoletano. Il clan torrese faceva parte di un cartello composto dai Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, che rifornivano anche i Falanga di Torre del Greco e i Licciardi di Secondigliano. Nell’ambito delle indagini furono sequestrati 60 chili di cocaina, nascosti nei barattoli di maionese. A raccontare i retroscena di quei trasporti fu il pentito Alessandro Montella, un autotrasportare finito nel vortice dell’usura e costretto a numerosi viaggi per conto dei corrieri della droga del Vesuviano per ripagare i suoi debiti. Le condanne più pesanti, confermate anche dalla Cassazione, sono arrivate proprio per gli Scarpa: Vincenzo sta scontando 17 anni di reclusione, mentre suo nipote Francesco 14. Ma sono diventate definitive le condanne per oltre un secolo di carcere per 18 persone, in gran parte già detenute.