Neonata abbandonata in strada avvolta in un fagotto

Abbandonata poco dopo aver aperto gli occhi sul mondo, ha vissuto in strada da sola una parte delle sue prime 24 ore di vita. Infreddolita nonostante fosse avvolta in una coperta. Così è stata trovata stamattina a Brescia una neonata, in via Bollani, nei pressi dell’ex seminario, oggi Polo culturale diocesano, a due passi dalla struttura dell’Emergenza freddo che accoglie i senza tetto. La bimba ora sta bene. L’hanno chiamata Maria Lucia. “L’ho trovata in un angolo tra due muretti”, racconta Giuseppe Di Noia che per primo ha visto il fagotto con la neonata ed ha lanciato l’allarme. “Era in una culla bianca, ho visto due manine meravigliose e ho sentito una fitta al cuore”, continua commosso l’uomo. La bimba è stata trovata alle 9,30 e secondo gli inquirenti era stata abbandonata diverse ore prima. Ma nonostante il freddo, le sue condizioni sono subito risultate buone. Ora si trova agli Spedali Civili di Brescia, dove è ricoverata nel reparto di Pediatria, coccolata da tutto il personale. L’hanno chiamata Maria Lucia, perché nata probabilmente l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata e a pochi giorni da Santa Lucia, che il 13 dicembre porterà regali ai bambini bresciani. Si tratta di una bimba di carnagione chiara che è stata volutamente lasciata in un punto facile da individuare. Chiara l’intenzione di chi l’ha abbandonata – secondo i carabinieri che indagano – di farla trovare. Gli uomini dell’Arma sono alla ricerca di testimoni che possano aver visto la madre della neonata allontanarsi. Le indagini si concentrano anche sulla struttura per l’Emergenza freddo che ogni sera accoglie decine di uomini e donne in difficoltà. Le condizioni della neonata sono sembrate subito buone, era pulita e ben curata, aspetto che fa pensare ad un parto avvenuto in casa. Nessuna ipotesi però al momento viene esclusa dai carabinieri. Parallelamente all’indagine penale, sarà aperto un fascicolo in Procura dei Minori. “Aspettiamo la segnalazione per aprire la pratica di adottabilità per figli non riconosciuti”, conferma all’ANSA il procuratore dei Minori di Brescia Emma Avezzù. Un precedente a Brescia è datato maggio 2011 quando, sempre in città ma in corso Magenta nel cuore del centro, una coppia di anziani ritrovò un bambino in una borsa abbandonata vicino ad un cassonetto della spazzatura. Anche in quel caso il neonato era venuto alla luce da poco più di 24 ore.


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