Ha cercato di difendersi spostando addirittura l’orario dell’omicidio rispetto a quanto stabilito dalla polizia scintifica.Giuseppe Lima accusato insieme alla sua compagna Vincenza Dipino di aver ucciso e poi occultato il cadavere di Patrizia Attruia la 47enne scafatese assassinata all’interno di un appartamento di via San Cosma, nella zona periferica di Ravello, nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2015 tra le 2 e le 6 del mattino. Quasi due ore di interrogatorio davanti alla Corte d’Assise dove compare quale imputato di procedimento connesso (del delitto è accusata Vincenza Dipino, che ospitava in casa la coppia, ma per Lima (che da principio rispondeva solo di occultamento di cadavere) il giudice dell’udienza preliminare ha ordinato la riscrittura del capo d’imputazione con la contestazione dell’omicidio. Lui ieri mattina ha provato a smontare proprio la parte delle indagini che lo colloca in casa al momento del delitto, spostando di quasi 24 ore in avanti il momento della morte. Per i consulenti della Procura è avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 marzo, quando i filmati delle telecamere collocano Lima nell’appartamento. Lui ha invece dichiarato di aver fatto colazione il 26 mattina insieme alle due donne, di averle lasciate in casa quando è uscito per andare a lavoro e di aver trovato solo la Dipino quando, a ora di pranzo, è rientrato. Ha cercato di spiegare ai giudici il suo alibi: “Mi ha detto che Patrizia era andata a Maiori a cercare lavoro e sarebbe tornata dopo due giorni. Io sapevo del suo impegno, anche se non credevo che dormisse fuori. Comunque non mi sono preoccupato. La mattina dopo Vincenza ha detto che doveva dirmi una cosa, ‘non mi ammazzare e non mi mandare in galera’, poi mi ha confessato che avevano litigato, che le aveva messo le mani al collo e Patrizia era caduta. Quindi mi ha mostrato il corpo nella cassapanca”. Lima ha inoltre negato di avere una relazione con la Dipino: “Sapevo che lei voleva, ma le avevo detto non avrei mai lasciato Patrizia”. La sua deposizione ha chiuso ieri l’istruttoria del processo; la sentenza è prevista per fine febbraio.
(nella foto da sinistra la vittima patrizia attruia e i due accusati dell’omicidio, giuseppe lima e vincenza dipino)