Riesplode la faida di Pianura: il ras Salvatore Romano “muoll muoll” scampa miracolosamente a un agguato

E’ sfuggito miracolosamente a un agguato ieri sera uno dei boss di Pianura. Sei colpi di pistola infatti sono stati esplosi all’indirizzo di Salvatore Romano detto “muoll muoll”. Il 37enne si trovava nei pressi della sua abitazione in via Grottole a Pianura. Secondo una prima ricostruzione il commando di sicari era composto da tre scooter con sei persona in sella ma uno solo avrebbe fatto fuoco sei volte al suo indirizzo. Romano è stato abile a schivare i colpi appena ha sentito il rombo degli scooter arrivare e si è riparato dietro le auto in sosta. Poi i killer temendo una sua reazione sono fuggiti via dileguandosi nel buio. Sul posto gli uomini della squadra mobile e quelli del commissariato di Pianura. Romano è stato interrogato a lungo ma ha fornito elementi utili alle indagini. Quella è una zona priva di telecamere e bisognere capire se nel persorso di fuga i killer siano stati intercettati dalle telecamere di negozi privati o uffici che si trovano in zona. L’agguato contro Salvatore Romano fa riesplodere prepotemente la faida di Pianura e Soccavo che vede coinvolti il gruppo composto dai Romano- Sorianiello- Lago e Giannelli contro i Vigilia-Pesce-Marfella. Faida che si potrare dall’inizio dell’anno con omicidi, ferimenti e stese. Salvatore Muoll Muoll già in estate per per due volte era entrato nel mirito dei sicari dei clan avversari poi addiritturra nel mese di giugno un pregiudicato legato al clan Foglia-Pesce- Marfella- si sarebbe presentato a casa degli zii di Romano, minacciandoli di morte se li avesse visti in giro: non perché affiliati alla camorra (infatti non lo sono), ma solo ed esclusivamente per la parentela con il ras. La persona in questione sarebbe uno zio dei fratelli Giovanni e Antonio “Tonino 38″Bellofiore, due noti pusher al soldo  del clan Pesce. Il giorno prima Giovanni Bellofiore era scampato miracolosamente a un agguato in via Giovanni Brancaccio. Due sicari in sella a una moto lo avevano affrontato nel pomerggio nei pressi della sua abitazione. Fecero fuoco quattro volte, ma l’agilità della vittima designata e la scarsa mira dei killer  consentì a Bellofiore di salvarsi. Uno solo proiettile lo centrò al gluteo. E così il giorno dopo ci sarebbe stata la risposta con la minaccia nei confronti dei familiari di Romano.

 


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