Onu, rinviato a domani il voto sulle risoluzioni che consentirebbero l’evacuazione di 30mila civili dalla zona di Aleppo Mentre al caldo del Palazzo di Vetro i quindici membri del Consiglio di Sicurezza litigano su chi abbia meno torti sulla Siria, ad Aleppo almeno 30.000 persone attendono da giorni all’addiaccio di riuscire ad abbandonare la zona orientale. Ma al Consiglio di Sicurezza hanno pensato bene di rinviare a domani il voto previsto per stasera su due risoluzioni. Una francese, cui la Russia aveva anticipato, avrebbe opposto il veto (per la settima volta dal 2011 sulla Siria) che prevedeva lo schieramento di “osservatori internazionali per monitorare l’evacuazione”, invocata ed auspicata a gran voce da tutti ma, sul terreno e non solo, ostacolata da alcuni. La seconda risoluzione era stata anticipata da Mosca e si limita, in base ad una bozza circolata all’Onu, a chiedere “accordi” per “monitorare le condizioni dei civili rimasti ad Aleppo”, ma senza fare riferimenti all’invio di osservatori.
All’origine del rinvio ci sarebbe l’intesa su una bozza comune franco-russa di risoluzione in cui Parigi chiede nuovamente l’invio di osservatori ad Aleppo ma prendendo stavolta in considerazione nella sua proposta i timori di Mosca sull’operazione. “Il testo sara’ approvato all’unanimita’ alle 9 locali (le 15 in Italia)”, ha annunciato l’ambasciatore uscente americano all’Onu, Samantha Power.