Non ce l’ha fatta l’insegnante di Torre del Greco che viaggiava sul pullman della Gelosobus, travolto giorni fa dal carico staccatosi da un camion sull’Asti Mare, a Vigliano, e in cui aveva perso la vita l’autista, Ezio Bona, 49 anni, morendo sul colpo. Raffaella Peluso, 33 anni, era giunta in Piemonte per un incarico di insegnante nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Montegrosso. Quel mattino del 25 novembre la donna viaggiava sulla corriera proveniente da Asti per andare a fare lezione a scuola.
Un destino terribile: il macchinario caricato sul grosso camion che proveniva dalla direzione contraria che si stacca e colpisce la parte del guidatore del bus, sventrando il veicolo. Bona muore sul colpo e altre tre persone rimangono ferite. Le più gravi sono Raffaella Peluso, trasportata all’ospedale di Alessandria in gravissime condizioni, e un’altra insegnante, di Nizza, 51 anni, ricoverata ad Asti. Ora la triste notizia che la giovane donna non ce l’ha fatta. Dei rilievi e di tutti gli accertamenti si è occupata la polizia stradale di Nizza, coordinata dall’ispettore superiore Filippo Di Staso.
La salma di Raffaella Peluso arriveraÌ€ in serata a Torre del Greco, dopo l’autopsia – un atto dovuto – dispo sta dalla procura presso il tribunale di Asti. I funera li – vista la concomitante festivitaÌ€ dell’immacolata eÌ€ stato impossibile celebrare il rito nella basilica di Santa Croce, particolarmente cara alla trentatreenne – sono in programma domani alle 17 all’interno della chiesa di Sant’Antonio di Padova.
La notizia della morte di Raffaella ha gettato nello sconforto familiari ed amici a Torre del Grecoi dove Leila come la chiamavano era molto conosciuta per il suo impegno nel sociale e la sua attivitaÌ€ di volontariato al servizio delle fasce deboli. Il prossimo 21 dicembre avrebbe coronato il sogno inseguito per anni: la laurea in giurisprudenza. “Eri una ragazza dolce, educata e riÂspettosa – il ricordo lasciato da un’amica su Facebook – Mi mancheraÌ€ il tuo sorriso, un sorriso che hai voluto fino alla fine donare a chi aveva perso la speranza”.