Uccise i genitori delle fidanzatina: condannato a 20 anni Antonio Tagliata

Ancona. Venti anni di carcere. E’ la pena a cui è stato condannato oggi dal Gup di Ancona, il 19enne Antonio Tagliata, accusato dell’omicidio dei genitori della sua ex fidanzata minorenne. Fabio Giacconi e Roberta Pierini, padre e madre della ragazza, furono uccisi a colpi di pistola nella loro abitazione di via Crivelli, ad Ancona il 7 novembre 2015. L’ex fidanzata di Tagliata, era stata già condannata a 18 anni per complicità nell’omicidio. Ora è reclusa nel carcere di Nisida, in Campania. I legali della ragazza hanno presentato appello contro la sentenza. No al riconoscimento della seminfermità di mente, così come prospettata dal perito Vittorio Melega, ed equivalenza delle attenuanti generiche (giovane età e costituzione ai carabinieri) alle aggravanti (premeditazione e rapporto di discendenza delle vittime con l’ex fidanzata dell’imputato). Sono gli elementi del dispositivo che hanno indotto il gup a condannare a 20 anni di carcere Antonio Tagliata. Il giudice, tenuto conto delle attenuanti generiche, ha escluso l’ergastolo, partendo da una pena di 24 anni aumentata di sei anni per la continuazione (ricettazione e porto abusivo della pistola Beretta Cal. 9×21). Ai 30 anni è stato tolto un terzo per la scelta del rito abbreviato con pena finale 20 anni. Un computo che “ha accolto integralmente” le istanze del pm Paolo Gubinelli, come ha spiegato a margine dell’udienza lo stesso pubblico ministero a nome della Procura. L’accusa aveva chiesto di non concedere la diminuente del vizio parziale di mente e di riconoscere la premeditazione, in considerazione delle lettere lasciate ai familiari. Alle parti civili, costituite tramite l’avvocato Marco Pacchiarotti, sono state riconosciute provvisionali di risarcimento: 100 mila euro al padre di Giacconi e 50 mila euro ciascuno alla sorella di Giacconi, alla sorella e al fratello della Pierini. Il risarcimento dovrà essere quantificato in sede civile. Tagliata, difeso dall’avvocato Manfredo Fiormonti, era presente in aula alla lettura del dispositivo. Giacca sportiva blu e jeans, capelli rasati di lato, è apparso tranquillo al termine dell’udienza. Subito dopo è stato trasferito dalla polizia penitenziaria nel carcere di Castrogno – Teramo, dov’era già detenuto. Lette le motivazioni della sentenza, la difesa deciderà l’eventuale appello. L’ex fidanzata di Antonio, ora 17enne è invece detenuta nell’istituto di pena minorile di Nisida.


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