Affittopoli a Firenze: appartamenti di 130 metri quadri a palazzo Pitti a 335 euro al mese

LAffittati a dipendenti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di libero mercato Firenze, 23 gen. – (AdnKronos) – Operazione “AFFITTOPOLI fiorentina” della Guardia di Finanza: accertato un danno erariale per quasi 3 milioni di euro. Una settantina di appartamenti di proprietà statali e in consegna alla Soprintendenza venivano affittati a propri dipendenti (in servizio o in pensione) e ai loro familiari a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di libero mercato. I finanzieri del comando provinciale di Firenze, a conclusione di un’articolata attività di servizio iniziata nei primi mesi del 2016, hanno accertato un danno erariale quantificato in quasi 3 milioni di euro, segnalando alla Procura regionale della Corte dei Conti, quali responsabili, due dipendenti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato nei confronti dei quali l’autorità giudiziaria contabile ha emesso un invito a dedurre. Le indagini, particolarmente laboriose, svolte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria su delega della Procura regionale della Corte dei Conti della Toscana, diretta da Andrea Lupi, hanno focalizzato l’attenzione sulle modalità di concessione ed il conseguente utilizzo in locazione di 70 appartamenti (di proprietà dello Stato ed in consegna alla Soprintendenza) ubicati in Palazzo Pitti, nel Giardino di Boboli, nelle Ville Medicee della Petraia e di Poggio a Caiano (Prato).

Le attività ispettive, sviluppate anche con l’acquisizione di notizie e documenti nonché l’incrocio di dati ed elementi informativi presso le direzioni provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Firenze e Prato (per quantificare la determinazione dei canoni di locazione) hanno consentito di appurare che gli immobili sono stati locati, a partire dal 2007 e sino agli inizi dell’anno 2016, dalla Soprintendenza a propri dipendenti (in servizio o in pensione) ed a loro familiari a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di libero mercato. Ad esempio, per un alloggio di poco più di 130 mq, ubicato in piazza Pitti, veniva corrisposto un canone mensile di appena euro 335, a fronte di un valore minimo di mercato di euro 1.700 mensili; mentre, per una residenza di oltre 320 mq situata in piazzale Porta Romana, era stato pagato un canone di soli euro 850 per un valore minimo di mercato di euro 2.400. Con la notifica degli inviti a dedurre ai funzionari pubblici ritenuti responsabili, le attività di indagine delle Fiamme Gialle sono da ritenersi concluse e sono stati avviati gli ulteriori adempimenti processuali da parte dell’autorità giudiziaria contabile per definire il contesto di responsabilità erariale portato alla luce.


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