A fine novembre Anis Amri, l’attentatore di Berlino, aveva sostenuto di “potersi procurare senza problemi un kalashnikov a Napoli” e di “voler combattere per la sua fede a tutti i costi”. Poi, il 3 dicembre, Anis disse di “voler comprare un kalashnikov a Parigi” per fare attentati in Germania. E’ quanto emerge dal rapporto dell’anticrimine tedesco, anticipato dalla Sz. Amri ne aveva parlato con una fonte fidata della polizia tedesca, stando al giornale.
La sicurezza tedesca era informata su Anis Amri da una fonte ritenuta affidabile, che aveva contatti con lui. Lo scrive la Sueddeutsche Zeitung, anticipando il rapporto della BKA, che sarà presentato in Parlamento. “Amri e il suo conoscente parlano molto della jihad. In Siria e altrove. Quello che Amri non sa è che il suo interlocutore non è un islamista, non vuole andare in Siria. E’ una persona fidata della polizia”, scrive il giornale. Elementi che dimostrano che gli addetti alla sicurezza hanno valutato male le rivelazioni del loro “contatto”.
L’Unione di centrodestra, principale “azionista” della grande coalizione al governo in Germania, è decisa a ovviare agli errori che hanno impedito la prevenzione dell’attentatore di Natale a Berlino, e a tal fine intende istituire una commissione d’inchiesta. Il leader dell’Unione, Volker Kauder, ha richiesto un incontro in proposito con il collega dell’Spd Thomas Oppermann. Il ministro dell’interno Thomas de Maizie’re (Cdu) ha dichiarato che la commissione d’inchiesta avra’ “tutto il suo sostegno”. L’Spd spinge a sua volta per un investigatore speciale: la sollecitudine dei partiti, sottolinea la “Sueddeutsche Zeitung”, si spiega anche con l’approssimarsi delle elezioni politiche di settembre. Emergono nuovi fatti da un rapporto confidenziale di 18 pagine del dipartimento federale di polizia criminale (Bka) sul caso di Abdul Rahman. L’attentatore di Berlino, Anis Amri aveva espresso in colloqui telefonici l’intenzione di tornare in Tunisia. Il 24enne tunisino era noto alle autorità tedesche come un soggetto pericoloso già nel febbraio 2016. Era stato anche piccolo spacciatore. L’Ufficio per la protezione della Costituzione aveva tenuto sotto controllo il suo cellulare ad ottobre ed era stato individuato nella regione di Berlino-Brandeburgo. Poi se ne erano perse le tracce.