E’ la prima istruttoria che parte sul calcio professionistico. Un’istruttoria che punta ad eliminare ogni spazio di opacita’ tra il mondo del pallone e la mafia. Domani la Commissione Antimafia che – e’ giusto ricordarlo – ha tutti i poteri dell’autorita’ giudiziaria, aprira’ un nuovo filone con l’obiettivo di individuare ogni connessione tra le tifoserie e la criminalita’ organizzata. La lista delle audizioni e’ ampia anche se non e’ stata resa ancora pubblica perche’ dovra’ passare al vaglio di una riunione dell’ufficio di presidenza dell’organismo. Domani si comincera’ con l’audizione di un giornalista che ha scritto il libro ‘La Mafia nel pallone’, ma poi si passera’ ai procuratori della Repubblica che da tempo indagano sulle infiltrazioni mafiose nelle curve e nelle societa’ di calcio. Entro il mese di febbraio saranno ascoltati i procuratori di Torino, Catania e Napoli. Contemporaneamente tutti i vertici del calcio. Ovvero il super-procuratore della Figc, Pecoraro e quello precedente, Palazzi. Il numero uno della Figc Tavecchio e l’ex presidente Abete. E anche il presidente della Lega B, Abodi e il presidente dell’Associazione italiana calciatori Tommasi. Ma il comitato che e’ stato formato all’interno della Commissione Antimafia e che e’ presieduto dal dem Di Lello puntera’ ad ascoltare anche alti dirigenti. Per comprendere se le societa’ di calcio si muovono per evitare legami con le frange estremiste delle tifoserie. O se in qualche modo c’e’ una corresponsabilita’ sul tema delle infiltrazioni mafiose nelle curve. L’istruttoria avra’ un orizzonte di due mesi. Un’audizione ogni giovedi’, fino al 21 marzo. Entro quella data la Commissione svolgera’ una relazione per fare il punto su alcuni fenomeni che lambiscono il mondo del calcio. Calcioscommesse, racket dei biglietti, riciclaggio, eventuali connessioni tra i clan e alcune societa’ che in questi mesi sono finite nel mirino della magistratura, come il Latina, il Crotone e soprattutto il Catania.
Uno degli episodi che ha allarmato alcuni mesi fa la Commissione Antimafia e’ quello del suicidio di un capo ultra’ juventino. La procura di Torino sta facendo luce (al pari della Federcalcio che da tempo ha avviato una indagine parallela interna) sul legame tra la curva e la ‘ndrangheta. Non si esclude che possa essere invitato lo stesso Ad della Juventus, Marotta, sottolineano fonti parlamentari della Commissione, per fornire un aiuto ad inquadrare meglio l’accaduto. Ma si tentera’ di capire, spiega un altro membro della commissione, anche qual e’ il legame tra alcuni capo tifosi del Napoli e la camorra. Tempo fa per esempio il figlio del boss Lo Russo fu immortalato dai fotografi all’interno dello stadio del Napoli. C’e’ poi la vicenda che ha coinvolto Genny ‘a Carogna che pur essendo impossibilitato ad entrare allo stadio in quanto colpito da provvedimento di Daspo riusci’ addirittura a parlare con i dirigenti e con le forze dell’ordine prima della partita Napoli-Fiorentina di coppa Italia del 2014. L’istruttoria si pone l’obiettivo di trovare una soluzione normativa in Parlamento che superi il Daspo, ovvero il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Nei mesi scorsi la Commissione Antimafia accese i riflettori sulle societa’ dilettentatistiche, soprattutto sulle squadre di calcio di Lega pro. Ma ora per la prima volta si cerca di far luce su quanto succede attorno alle societa di calcio piu’ importanti del nostro Paese. Con la collaborazione dei procuratori della Repubblica, dei vertici del mondo del calcio e dei dirigenti. Tutto per colpire – sottolineano fonti parlamentari della Commissione Antimafia – le infiltrazioni mafiose nelle curve e invitare le societa’ ad essere piu’ stringenti e a isolare le frange estremiste. “Siamo solo all’inizio”, dice il vicepresidente della Commissione Antimafia, Fava.