Renato Di Giovanni, il 20enne ucciso in tarda mattinata a Soccavo è residente a Bagnoli, e’ stato sorpreso in strada, tra la gente, dai sicari sopraggiunti in scooter; 10 i colpi esplosi, di cui 7 hanno raggiunto il 20enne alle gambe ed alla schiena. Precedenti per furto e stupefacenti, Di Giovanni fu arrestato il 16 ottobre ottobre scorso a Pianura insieme ad altri quattro spacciatori. Gestivano una market della droga per conto del clan Vigilia.Con lui nel corso del blitz dei carabinieri in via Palazziello finirono in manette Antonio Galdo, 38 anni, di via Palazziello; Cristian Monaco, 24enne residente in via Coclite a Bagnoli; Francesco Summa, 31 anni, e Vittorio Minopoli, 20 anni, en- trambi di via Palazziello.Denunciato in stato di libertaÌ€ un 17enne di Pianura, incensurato, che partecipava allo smercio di droga facendo da vedetta ai piuÌ€ grandi. Era un avera e propria piazza di spaccio dove ognino dei sei aveva un suo compito ben preciso. I carabinieri oltre a documentare numerose cessioni di hashish a giovani della zona che si avvicendavano negli acquisti in quella circostanza sequestrarono 56 confezioni di hashish e 20 di marijuana. Le piste seguite con maggiore atteznione dagli investigatori porterebbero a un regolamento di conti tra gruppi criminali o ad una lista interna al clan Vigilia.La vittima era molto conosciuta nel rione: aveva un passato da calciatore, nelle giovanili del Napoli,ed era il figlioccio di un noto ultrà del Napoli, Alberto Mattera, che lo aveva allevato. Era arrivato nelle giovanili degli azzurri dalla scuola calcio Damiano Promotion. Con la maglia della Primavera del Napoli aveva partecipato al Torneo di Viareggio nel 2014 segnando un gol contro la squadra australiana dell’ Apia Leichhardt. Davanti a lui aveva uno dei talenti azzurri più brillanti, Felice Gaetano, attualmente al Messina in Lega Pro, e così il Napoli decise di svincolarlo perché poco convinto delle sue potenzialità , almeno a livello di massima serie. Dopo la maglia azzurra Di Giovanni ha provato a ricominciare il Serie D con l’Arzanese ma anche lì con poca fortuna.
Attualmente aveva un obbligo di firma e stamattina poco prima di mezzogiorno camminava a piedi nei pressi della chiesa di Montevergine nel quartiere di Soccavo, quando è stato raggiunto e ucciso dai sicari. Era molto conosciuto nella zona e sul posto sono arrivati i familiari avvertiti via telefono da un conoscente. Scene di panico anche tra i fedeli che erano in chiesa. Il ragazzo, pur se molto giovane, era ritenuto vicino al clan Vigilia. L’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe maturato nell’ambito dello scontro armato tra il gruppo Vigilia e i Sorianiello, cosca storica che ha ripreso vigore e potere negli ultimi mesi grazie ad eccellenti scarcerazioni. I due clan si contendono non solo gli affari della droga ma anche quello delle estorsioni ai mercatini rionali. I contrasti hanno gia’ portato ad altri ferimenti e omicidi e anche a sparatorie dimostrative, le cosiddette stese: l’11 maggio fu ucciso Stefano Adomo, 42 anni, non poco distante dal luogo dove e’ stato ucciso Di Giovanni. Poi la risposta in via Catone il 23 maggio con l’omicidio di Ivano Maietta, 37 anni. Nell’area occidentale della citta’ ci sono piu’ fronti di faide che si intrecciano tra loro. I Vigilia, infatti, sono alleati dei Petrone-Puccinelli che al rione Traiano, sono in contrasto con un gruppo scissionista, i Lazzaro-Basile. A loro volta i Petrone-Puccinelli, alleati dei Vigilia, sono in stretti rapporti con i Pesce-Marfella, che si stanno scontrando con i Mele ed ex Lago nella zona di Pianura, che di conseguenza si sono alleati con i Sorianiello: qui gli affari riguardano perlopiu’ le estorsioni alle attivita’ commerciali del quartiere. Tensione che nella scorsa estate ha portato a numerosissime stese tra via Epomeo e il rione Traiano.