E’ il giorno in cui arriva la scelta di collaborare con la giustizia. E’ il 21 febbraio dello scorso anno. Alfonso Loreto, figlio di un pentito, da quel giorno è pentito anch’egli. In un’accorata lettera ai pm Maurizio Cardea e Giancarlo Russo chiede di proteggere i suoi familiari e convincere chi è restio ad andare via da Scafati. “Illustrissimi sono consapevole di non essere nella condizione di poter chiedere qualcosa, infatti ciò che vi scrivo non è una richiesta ma vi prego con il cuore in mano di garantire ai miei cari, figli, moglie, madre, sorella in primis e anche per gli altri congiunti che a seguito di questa mia scelta verranno esposti in grave pericolo, anche di vita”. Il pensiero di Alfonso Loreto è in particolare per la figlia primogenita che vive con la madre, la donna dalla quale il pregiudicato è separato da tempo: “Prego voi, supplicandovi, di esercitare tutto ciò che vi è possibile convincendo la madre della mia primogenita ad allontanarsi dal paese natio per il bene e l’incolumità di nostra figlia”. Poi, accenna alla decisione della sua scelta di collaborare con la giustizia: “Ho deciso e maturato questa scelta affinché loro potranno un giorno vivere in un clima sereno. I miei figli lontano da un paese che ci conosce (a causa mia) solo per fattori negativi, mentre credetemi la mia famiglia sono estranee proprio mentalmente a certe cose”.
Un italiano stentato, l’inizio di un percorso già sperimentato in passato insieme al padre, collaboratore di giustizia della prima ora che poi ha continuato a gestire i suoi affari da una località protetta, Alfonso Loreto avvia quel giorno il suo percorso da collaboratore di giustizia. Non tutti hanno scelto di seguirlo, dissociandosi da quella sua voglia di cambiare vita e città. E poi, ieri, è arrivata la prima pesante condanna: sei anni di reclusione. La prima di numerose inchieste che anche grazie alle sue rivelazioni potrebbero avere presto nuovi sviluppi. La veridicità delle sue dichiarazioni sono state spesso riscontrare. La genuinità con la quale ha raccontato quello che conosceva ha la sua attendibilità.
Rosaria Federico