Camorra, le nuove alleanze della Vinella-Grassi: Ciro Mauriello stava creando un suo gruppo

Il summit di camorra interrotto ieri dai carabinieri nella zona della Vinella-Grassi a Scampia con quattro arresti mette in luce quelle che sono le nuove alleanze di camorra dei clan all’ombra delle Vele e apre la strada a nuovi scenari. Il decreto di fermo a firma dei pm della Dda di Napoli Vincenza Marra e Maurizio De Marco è a carico di cinque persone, una è riuscita a sfuggire alla cattura. Sono tutti accusati di associazione a delinquere di stampo camorristico. Al centro dell’indagine “lampo” c’è Ciro Mauriello, boss scissionista già condannato per armi durante la faida del 2004 tra i Di Lauro e gli Amato-Pagano e sotto processo per il duplice omici- dio Montanino-Salierno, quello che scatenò le ostilità tra le due cosche di Scampia che ha portato ad oltre ottanta morti. Con lui sono finti in cella anche Pietro Caiazza, lo zio dei tre collaboratori di giustizia del clan, Antonio, Michele e Paolo, il quale è anche cugino di primo grado di Raffaele Amato detto “’a Vicchiarella”e i fratelli Maurizio ed Elia Cancello che del clan sono delle giovani leve, nonchè parenti del più noto Elia Cancello che ha fatto perdere le sue tracce da alcuni mesi. Solo tre giorni fa la squadra mobile di Napoli aveva arrestato cinque affiliati tra cui i tre nuovi capi della “Vinella”ovvero Carmine Casaburi detto“Boccione”, 19 anni; Gianluca Ioio, 39 anni; e Francesco Forte, 26 anni. Con loro in cella anche Giosuè Musella “’o tappezziere, 31 anni; Ciro Casaburi “’o moccuso, 27 anni; e Antonio Borrelli “poppò”, 33 anni. Casaburi, Ioio e Forte secondo gli investigatori sono i nuovi vertici del gruppo Angrisano, gli eredi del vecchio boss Salvatore Petriccione, detto “Tore ’o marinaro”, capostipite della Vinella prima che il testimone passasse ai nipoti Gaetano e Francesco Angrisano. Anche in quel caso in due riuscrono a sfuggire alla cattura ed è probabile che vi dosse anche qualcuno dei fermati di ieri dai carabinieri.

Mauriello, come riporta Il Roma, era agli arresti domiciliari per motivi di salute ma secondo l’accusa continuava ad avere stabili rapporti con altri affiliati per il controllo del clan. Questa mattina saranno convalidati i fermi davanti al giudice per le indagini preliminari di Napoli Cerbo. I clan sembrano in fermento nuovamente tra Secondigliano, Scampia, Melito e Mugnano. Tutti gli arresti portati a compimento dalle forze dell’ordine neggli ultimi periodo tra cui quello importante del blitz contro gli amato pagano con l’arresto della donna boss “zia” Rosaria Pagano e di Mario Avolio, “marittiello ‘o ciurar” hanno scompaginato non poco gli equilibri criminali nella zona a  Nord di Napoli. E in questo scenario si stava inserendo Ciro Mauriello cercando di creare un suo gruppo auronomo con le nuove leve.

 


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