Oltre un secolo di carcere per la banda di trafficanti internazionali di droga degli ex scissionisti di Secondigliano, Amato-Pagano e del supernarcos di Castellammare di Stabia, Raffaele Imperiale, alias “lelluccio ‘o parente”. In ottto sono stati condannati dal Tribunale di Napoli nel processo che si è svolto con rito abbreviato che prevede lo sconto di pena. Ma nonostante questo sono arrivate pesanti condanne per il gruppo che fu arrestato a gennaio dello scorso anno. Venti anni di carcere per Carmine Amato, n ipote del capoclan scissionista Raffaele detto ”a vicchiarella’, diciotto anni di reclusione invece per Raffaele Imperiale. Era il suo il casolare a Castellammare di Stabia dove il 30 settembre furono trovati dalla Guardia di Finanza i due quadri di Van Gogh che erano stati trafugati dal museo di Amsterdam nel 2002. I dipinti, “La spiaggia di Scheveningen durante un temporale” (1882) e “La chiesa riformata di Nuenen” (1884), hanno un valore inestimabile.I due quadri prima di ripartire per l’Olanda sua destinazione naturale potrebbero essere esposti entro un mese al Museo di Capodimonte. Imperiale intanto continua la sua latitanza dorata a Dubai. Il gup Paciotti ha usato la mano pesante nei confronti di un altro personaggio di spessore nel mondo del narcotraffico ovvero Vincezno Scarpa, ‘o dottore. il camorrista di Torre Annunziata figlio di zì Natalino ucciso alcuni anni fa dal clan Gionta. Per Scarpa venti anni di carcere. Era lui il riferimento in Spagna del clan degli Amato-Pagano e uomo di fiducia dello stesso Imperiale. E’ stato condannato a 14 anni di carcere invece Mario Cerrone, il socio di Imperiale. E’ stato grazie alle confessioni del broker di Fuorigrotta(ora agli arresti domiciliari) che è stato scoperto e sequestraro il tesoro di Imperiale compresi di due Van Gogh.Dieci anni di carcere invece per l’altro personaggio chiave dell’inchiesta: lo stabiese Gaetano Schettino, amico d’infanzia di Imperiale, arrestato lo scorso anno a Dubai mentre si stava per incontrare con Imperiale che sfuggì alla cattura. Otto anni di carcere infine per Carmine Musto, Mario e Vincenzo Iorio.
