“Proprio tu?”: furono le ultime parole di Francesco Sabatino, ucciso il 5 ottobre del 2013, nel quartiere San Gaetano a Napoli per mano di Luigi Cutarelli. Come Giulio Cesare riconobbe Marco Giunio Bruto tra i congiuranti che lo accoltellavano, anche Sabatino morì per mano del cugino Luigi Cutarelli, il giovanissimo e spietato killer del clan Lo Russo. A raccontare i particolari di quell’omicidio e di quello che avvenne dopo è stato Carlo Lo Russo, l’uomo che aveva accolto tra i suoi pupilli Cutarelli. Carlo rivela agli inquirenti che a descrivere quel delitto efferato – 25 coltellate inflitte a Francesco Sabatino – fu lo stesso Luigi Cutarelli quando fu scarcerato.
“Il racconto di tale omicidio mi è stato poi fatto anche quando sono stato scarcerato, nei dettagli, dallo stesso Cutarelli Luigi il quale mi ha detto che ad ammazzare Sabatino Francesco a coltellate erano stati lui e Buono Antonio” dice il pentito. “Al riguardo Cutarelli Luigi entrò nei minimi particolari, raccontandomi che, quando lui aveva colpito con la prima coltellata Sabatino Francesco, dopo aver avuto con lo stesso una colluttazione, quest’ultimo gli aveva detto ‘proprio tu’. Sabatino e Cutarelli erano, infatti, parenti. E poi altri particolari agghiaccianti: “Mi disse inoltre che Sabatino Francesco “non voleva morire”, e che lui e Buono Antonio lo dovettero colpire con numerosissime coltellate”. Ma Carlo Lo Russo racconta anche che lo stesso killer gli mostrò dove era stato gettato il cadavere di Sabatino: “In una occasione in cui mi accompagnò in motorino al Policlinico dove era ricoverata la mia compagna- percorrendo la salita del Frullone mi fece vedere il punto preciso in cui lui e Buono Antonio buttarono il cadavere del Sabatino Francesco; si trattava di una delle ultime curve percorrendo la menzionata salita in direzione Policlinico”. E poi il movente del delitto che secondo Carlo Lo Russo non era legato al pentimento del padre della vittima, Ettore né alle defezioni che ci sarebbero state nella cosca, bensì al timore che Francesco Sabatino potesse avere ancora delle mire scissionistiche: “Cutarelli Luigi e ancora prima mio figlio Lellè, mi dissero che l’eliminazione di Sabatino Francesco fu determinata dalle mire scissionistiche di quest’ultimo, il quale, appunto, come aveva tentato di fare Scognamiglio Salvatore, si voleva separare dai lo Russo e ‘prendere in mano Miano’. Escludo che Sabatino Francesco è stato ucciso perché figlio del pentito Sabatino Ettore….”.
Rosaria Federico