Richieste di pizzo periodiche che arrivavano anche a 8mila euro e il figlio del boss che andava a ritirare le somme portando con sé il suo bambino di 3 anni: è quanto hanno accertato i carabinieri di Caserta che oggi hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria Maria Buttone, moglie dell’ex boss del clan Belforte di Marcianise , Domenico Belforte, il figlio della coppia, Salvatore Belforte e la sua compagna, Alessandra Golino.
La moglie del boss – che dopo essere stata scarcerata, malgrado i domiciliari, era subito rientrata in azione ricoprendo il ruolo di reggente impartendo ordini agli uomini del clan attraverso il figlio – è stata presa dai carabinieri a Rimini mentre gli altri due indagati a Marcianise, dalla Polizia di Stato. Vittime del clan numerosi imprenditori del Casertano.
Salvatore Belforte conosceva perfettamente l’effetto che il suo cognome suscitava e non si faceva alcuno scrupolo a chiedere il ‘pizzo’ a tappeto. Dalle indagini e’ emerso che Maria Buttone, attualmente a Rimini per una precedente misura di divieto di dimora, dava disposizioni al figlio e alla nuora sulle estorsioni da compiere per mandare avanti l’attivita’ criminale di famiglia. Gli episodi documentati si riferiscono in particolare a una grossa azienda per la logistica e un distributore di carburanti. Le tangenti venivano chieste nei periodi di festivita’ e andavano dai 500 agli 8 mila euro. I militari dell’Arma ritengono che intorno alle figure di Salvatore Belforte e della compagna ruotassero altri personaggi satelliti pronti a eseguire gli ordini di Maria Buttone. Indagini in corso.