Camorra: sequestro beni a “Lady spaccio” di Forcella: Elvira Visconti

Sequestro beni  per 500 mila euro ai danni di Lady spaccio di Forcella: Elivira Visconti. La Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della squadra Mobile di Napoli a seguito di complessa attività di indagine patrimoniale, ha eseguito stamane u decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli —Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di Elvira Visconti,57 anni,detenuta nel carcere gfemminile di Pozzuoli. Si tratta di quattro appartamenti e quote societarie del 50% di un’ impresa che gestisce garage ed autorimesse in via Filippo Illuminato, nella zona di Cavalleggeri Aosta, e in particolare un appartamento al civico 175 di via Tribunali, e tre appartamenti al civico 33 ed al civico 34 di via S. Maria ad Agnone. Elvira Visconti è soggetto di elevata pericolosità sociale, gravato da plurimi precedenti penali per partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, ricettazione, lesioni personali, oltraggio a p.u., violazione di sigilli.E’ stata condannata in data 29 settembre 2011 dalla Corte di Appello di Napoli (con sentenza divenuta irrevocabile per Cassazione il 18 febbraio 2013), alla severa pena detentiva di anni 13 e mesi 4 di reclusione, emessa per partecipazione ad associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante mafiosa.
La sentenza di condanna veniva emessa all’esito del procedimento giudiziario Allagrante Giovanni + 114, istruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a carico di capi ed affiliati alla storica organizzazione camorristica denominata “dan Giuliano”, operante nel territorio del centro storico della città di Napoli, associazione annata promossa e diretta dai fratelli Giuliano e finalizzata alla commissione di una pluralità
importazione, trasporto, illecita detenzione, distribuzione e messa in vendita di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.

 


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