Castellammare, il pentito: “Il consigliere De Iulio doveva mandare i soldi per il mantenimento del boss in carcere”

Avrebbe dovuto mandare soldi alla famiglia per mantenere in carcere il boss Luigi Di Martino, meglio noto come Gigino ‘o profeta, esponente apicale del potentissimo clan Cesarano di Castellammare. C’è anche questo episodio nuovo e inedito dietro la richiesta di condanna a 4 anni e sei mesi dietro la richiesta di condanna della Dda di Salerno che nei confronti del consigliere comu­nale di Castellammare, Massimiliano De Iulio eletto alle ultime elezioni nella lista civica “Stabia in strada” a sostegno del centrodestra. La sentenza dovrebbe essere pronunciata tra qualche giorno. De Iulio è accusato di estorsione aggravata nei confronti di alcune vittime di usura per conto del boss pentito di Scafati (ma stabiese di origine) Romolo Ridosso. A processo oltre a De Iulio ci sono un altro stabiese, Carmine Di Vuolo (accusato degli stessi reati e pure per lui la richiesta di condanna è di 4 anni e sei mesi) insieme con altri sei esponenti del clan Loreto -Ridosso tra cui i due collaboratori di giustizia Romolo Ridosso e d Alfonso Loreto e Gennaro e Luigi Ridosso, rispettivamente figlio e nipote del boss.

Il retroscena finora inedito emerge dai ver­bali del collaboratore di giustizia Alfonso Loreto. In verbale dell’aprile scorso Alfonsino ha raccontato agli inquirenti:”Ricordo che Luigi Ridosso di Romolo residente in Castellammare ci portò Massimo Di Iulio in quanto doveva re­cuperare dei soldi per un lavoro non eseguito. Tutti noi del gruppo ci interessammo facendo delle pressioni e costui in seguito pagò la somma di 6.000/7.000 euro nelle nostre mani. Risolto il problema, De Iulio si sarebbe voluto “disobbligare” riconoscendo ai Loreto-Ridosso una quo­ta della cifra recuperata. Allorché il De Iulio voleva compensarci con 2.500 euro, noi gli dicemmo che non volevamo i soldi ma che poteva m andarli a Di Martino Luigi per il mantenimento in carcere. Successivamente ho avuto modo di incontrare Luigi Di Martino alla presenza di Fiorentino Di Maio (altro presunto affiliato ai Cesa­rano coinvolto nell’ultima inchiesta ndr) e in quella occasione Di Martino negò di aver mai ricevuto quella somma”.

 

(nella foto da sinistra i tre protagonisti della vicenda, il pentito Alfonso Loreto, il consigliere comunale di Castellammare di Stabia, Massimiliano De Iulio e il boss del clan Cesarano, Luigi Di Martino ‘o profeta

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