Stop del Cda al piano sulle news che porta la sua firma e Carlo Verdelli annuncia all’ANSA le sue dimissioni dalla Rai. ‘Non posso restare senza la fiducia del vertice’, dice annunciando la lettera di dimissioni al Dg Campo Dall’Orto. Molte le critiche dei consiglieri, a cominciare dal trasferimento a Milano del Tg2. Ma Guelfi e Siddi parlano di ‘eccessiva drammatizzazione’: ‘Il piano non è stato bocciato’. Va all’attacco l’Usigrai, chiamando in causa il Dg: ‘Il fallimento di questo vertice non si può esaurire nelle dimissioni di Verdelli’.
La proposta di Piano per l’informazione redatta dal Direttore Verdelli e dalla sua struttura resterà come una preziosa base da cui far proseguire il confronto necessario al varo del Piano finale per l’Informazione su cui tutto il Consiglio di Amministrazione e il Direttore generale sono da mesi impegnati”. Lo sottolinea la Rai, esprimendo rammarico per la scelta del Direttore editoriale per l’Offerta informativa Carlo Verdelli di rassegnare le sue dimissioni irrevocabili. “Rai – si legge in una nota di Viale Mazzini – ha preso atto questa sera della volontà espressa dal Direttore editoriale per l’Offerta informativa Carlo Verdelli di rassegnare le sue dimissioni irrevocabili. Rai si rammarica della scelta e ringrazia sentitamente Verdelli per la preziosa attività svolta in questo anno di lavoro nel quale ha coordinato l’attività informativa del Servizio pubblico. Il Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto, in particolare, lo ringrazia per aver saputo gestire con grande capacità , scrupolo e professionalità i numerosi momenti di emergenza informativa in cui la Rai, i suoi canali e i suoi giornalisti sono sempre riusciti a offrire agli italiani un’informazione puntuale, coordinata e pluralista”. L’azienda “ribadisce che la proposta di Piano per l’informazione redatta dal Direttore Verdelli e dalla sua struttura resterà come una preziosa base da cui far proseguire il confronto necessario al varo del Piano finale per l’Informazione su cui tutto il Consiglio di Amministrazione e il Direttore generale – conclude la nota – sono da mesi impegnati”. (ANSA).
Usigrai, vertice ha fallito, non basta addio Verdelli – “Il fallimento di questo vertice non si può esaurire nelle dimissioni del Direttore editoriale Carlo Verdelli. La creazione della nuova struttura è la principale, e nei fatti unica, scelta dell’attuale vertice sull’informazione. Questa vicenda non può chiudersi qui”. E’ il monito dell’esecutivo Usigrai. “La censura Anac, la sanzione per comportamento antisindacale, ora le dimissioni di Verdelli: il vertice Rai deve render conto con urgenza di scelte disastrose. Anche perché non è credibile che il Dg non fosse a conoscenza della linea scelta dal Direttore editoriale. Non assisteremo in silenzio – conclude il sindacato – alla delegittimazione della Rai Servizio Pubblico causata da un vertice inadeguato”.
Cda boccia piano delle news – Il piano per l’informazione Rai è stato oggetto di discussione del consiglio di amministrazione informale Rai che si è tenuto questa mattina a Viale Mazzini. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha raccolto le indicazioni dei consiglieri e annunciato che ora verrà proposto uno schema di discussione che dovrebbe portare all’approvazione delle linee guida nelle prossime settimane. Particolarmente contestati il trasferimento delle redazione del Tg2 a Milano e la formazione di macroregioni, ma alcune perplessità sono state sollevate anche sull’integrazione tra Rainews e Tgr. Il nuovo schema – come spiegato nel corso della riunione – si baserà su quattro punti cardine: informazione digitale, informazione di flusso, informazione generalista e informazione per l’estero. Tra i principi guida l’intersezione tra tg e reti, lo sviluppo di maggiori efficienze e il rispetto del pluralismo. Il piano dovrà tener conto della compatibilità economica, anche alla luce del rinnovo della convenzione con lo Stato (la scadenza è stata rinviata a fine aprile) e della riduzione del canone per l’anno in corso.
Diaconale presenta ‘contro-piano’ informazione – “La Rai deve procedere sulla strada della trasformazione in media company rinforzando il suo ruolo di perno del sistema informativo nazionale in collaborazione con i privati nazionali e locali”. E’ quanto sostiene il consigliere Rai, Arturo Diaconale, in un ‘contro-piano dell’informazione’ presentato oggi in consiglio di amministrazione. Secondo Diaconale, per realizzare l’intesa con gli attuali concorrenti commerciali nazionali “basta procedere alla rinuncia da parte della Rai della propria quota di raccolta pubblicitaria (indicazione più volte manifestata da autorevoli rappresentanti del Governo), che verrebbe così lasciata alla logica del mercato interno da cui l’azienda pubblica sarebbe finalmente liberata”. “Per coprire il mancato introito – argomenta – basterebbe assicurare alla Rai un introito adeguato ed assolutamente certo attraverso il ritorno del costo del canone al livello preesistente, ritorno che sarebbe facilmente accettato dai cittadini di fronte ad una intesa politica sulla difesa dai rischi di colonizzazione e che lascerebbe lo spazio economico e finanziario per le emittenti di livello locale”. Secondo il consigliere, dunque, “le attuale sedi regionali Rai, infatti, potrebbero diventare centri di produzione e di coordinamento di emittenti regionali e provinciali scelte attraverso bandi e destinate ad arricchire l’informazione locale dell’azienda pubblica”. Il documento si occupa anche di pluralismo dell’informazione.