Clan Gionta, pizzo e droga ecco come gli uomini di Izzo si annunciavano alle vittime. LE FOTO E I NOMI

Torre Annunziata. Clan Gionta: diverse le estorsioni documentate dagli inquirenti nel corso dell’indagine che stamattina ha portato all’arresto di 8 persone. Estorsioni ”annunciate” con frasi tipo ”se vuoi lavorare tranquillo prepara la busta” oppure ”qua ci vuole il regalo di Pasqua”, a cui seguiva la raccomandazione di avere a che fare con ”quelli dell’Annunziata” oppure ”mi manda il palazzo”, riferito a palazzo Fienga, roccaforte del clan. Tra i casi in cui si è segnalato un rifiuto, quello di una ditta di trasporti che nel marzo 2015 venne danneggiata con l’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco esplosi nei confronti della sede della società. Per questo episodio Izzo e gli esecutori materiali, Salvatore Buonocore e Salvatore Bevilacqua, furono già arrestati dai carabinieri il 7 aprile 2015. Fra gli affari illeciti gestiti dal gruppo capeggiato da Pietro Izzo, un fiorente traffico di sostanze stupefacenti finalizzato a rifornire i gestori delle piazze di spaccio di Torre Annunziata, imponendo a questi ultimi il versamento nelle casse del clan Gionta di una quota dei proventi. L’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata ha permesso di scoprire anche il nuovo assetto del clan Gionta. A gestire spaccio e estorsioni, secondo gli inquirenti, era Pietro Izzo con un nuovo gruppo di accoliti che aveva come riferimento il clan Gionta.

Ecco tutti gli arrestati:

Pietro Izzo, 40 anni
Antonio Palumbo, 34 anni, residente a Monfalcone (Gorizia)
Salvatore Buonocore, 20 anni, già ai domiciliari
Pasquale Teano, 48 anni
Giovanni Gallo, 35 anni, già detenuto
Salvatore Teano, 46 anni, già detenuto
Gaetano Acampora, 49 anni, già detenuto
Salvatore Bevilacqua, 34 anni, già detenuto


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