Come di rito anche per la fine del 2016 è arrivato il tempo di fare consultivi sull’andamento delle principali tendenze e abitudini degli italiani, e in particolare metterle a confronto con quelle dei residenti dei vari capoluoghi di provincia. L’osservatorio di Prestitionline.it ha fatto un’analisi puntuale per quanto riguarda le richieste di finanziamento, ricavando quelle che hanno caratterizzato le scelte dei residenti a Napoli e provincia. Prima di vedere i dati in termini relativi sono state rilevate due tendenze in modo ben distinto: la prima riguarda l’aumento delle ricerche effettuate tramite comparatori, e la seconda si è concentrata soprattutto per quelle che riguardano prestiti dipendenti pubblici Zonaprestiti.com o su siti simili. Un dato in parte atteso, considerato che la Campania mantiene già da qualche anno la leadership di Regione per il rapporto e l’uso dell’e-commerce.
Tornando alle valutazioni specifiche sui prestiti, secondo l’osservatorio del noto comparatore, i napoletani hanno le stesse preferenze manifestate dall’italiano medio, ponendo in cima alle ricerche i finanziamenti di ristrutturazione, seguiti da quelli per l’acquisto dell’auto usata e all’ultimo posto quello per liquidità. Tuttavia le percentuali sono molto più elevate per le ristrutturazioni, abbassandosi per le altre due finalità. In numeri questo si traduce in:
33,2% ristrutturazioni; 17,59% acquisto auto usata e il 15,4% per la liquidità. La media nazionale invece assegna al primo scopo circa il 24,38% delle preferenze, alla seconda il 19,07% e alla liquidità 17,75%.
Un dato significativo sta invece sull’incidenza del volume complessivo delle ricerche e richieste rispetto alla media nazionale e a quella del Centro e Sud (comprese le Isole): per la media nazionale troviamo un contributo di ben il 6%, mentre per il Centro-Sud si arriva a ben il 16%. Queste rappresentano due delle maggiori percentuali palesate dalle varie Regioni. Altro primato si ha sull’importo medio richiesto, che per i campani è di poco inferiore ai 12 mila euro, mentre per la media nazionale rimaniamo circa 140 euro sotto. Invece per la durata media più richiesta e l’età media della maggioranza dei richiedenti siamo nel pieno del trend dell’Italia: 60 mesi come durata e 44 anni come età media dei richiedenti più attivi.