Si chiama “La Storia Infinita” l’operazione svoltasi all’alba di oggi, con la quale è stata smantellata una vasta organizzazione criminale che deteneva l’egemonia sulle piazze dello spaccio di stupefacenti a Cassino e paesi limitrofi. In particolare i carabinieri della compagni della città martire, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Cassino e la direzione del comando provinciale di Frosinone, hanno messo fine ad una vera e propria contesa tra due bande che si contendevano il dominio del traffico di droga. Diciannove persone, tutte giovanissime, sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Cassino. Per la Procura erano tutti appartenenti ad un gruppo criminale che si ispirava alla fiction Gomorra. Spaccio di droga, estorsione ed anche un tentato omicidio oltre ad aggressione per motivi banali a danno di onesti cittadini. La gang di ventenni aveva scelto come piazza di spaccio l’area antistante il tribunale. Una sfida lanciata alle forze dell’ordine. La richiesta di arresto avanzata dalla Procura e’ stata accolta dal Gip Lo Mastro
L’operazione trae origine da una serie di episodi violenti consistenti in agguati, pestaggi e sparatorie verificatisi alla fine del 2014 e agli inizi del 2015 nella centralissima Piazza Labriola a Cassino. La contesa, che si è svolta senza esclusione di colpi, addirittura con un tentato omicidio, si è poi conclusa con una “pax” tra i due clan e l’estromissione di uno dei due gruppi malavitosi dal territorio di Cassino. Da questi episodi è partita un’intensa attività investigativa che ha portato al blitz odierno e allo smantellamento dell’organizzazione rimasta predominante dopo la “battaglia” tra i clan.
A capo del gruppo vincitore della contesa erano stati individuati due persone, suocero e genero. Il primo, F.G., 42enne di Napoli già appartenente al clan Licciardi di Secondigliano, era deputato all’approvvigionamento di grosse partite di stupefacenti del tipo hashish e marijuana, da riversare poi sulle piazze cassinati. Il genero invece, autore di un attentato la sera del 5 gennaio, attualmente detenuto, era il referente su Cassino del suocero e posto a capo di una struttura gerarchicamente organizzata, i cui associati avevano ruoli ben definiti: distribuzione degli stupefacenti, riscossione crediti, ritorsioni in caso di defezioni dalla banda o collaborazione con la giustizia.